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Castro: “Vorrei partecipare alle Olimpiadi ma deciderò insieme al club. Punto a trovare sempre più minutaggio, anche in Champions”

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Mercoledì sera Santiago Castro, centravanti argentino del Bologna, è stato ospite negli studi di Velez670 Radio durante la trasmissione Velez y Su Mundo. Tra i vari argomenti toccati, il ragazzo classe 2004 ha parlato dei suoi primi mesi in Serie A e in maglia rossoblù, culminati nella storica qualificazione alla Champions League, e ha poi guardato al prossimo futuro tra Olimpiadi e nuova stagione. Di seguito tutte le sue dichiarazioni a tinte rossoblù.

Punti di riferimento – «Il mio connazionale Dybala è quello che mi ha colpito di più, ma in generale un po’ tutti. Un giocatore che mi sorprende ogni giorno è Zirkzee, lui è davvero completo: ha tecnica e forza, è un crack però resta umile. Io e Joshua parliamo molto e sono contento per il suo presente. Ho sentito che il Milan non ha chiuso per lui, ma se anche lo prendessero dovrei continuare a lavorare sodo per guadagnarmi il posto da titolare».

Traguardo memorabile – «Alla fine c’è stata una rivoluzione in città, i tifosi bolognesi sono impressionanti. Io sono arrivato a metà stagione, la squadra aveva raggiunto un ottimo livello e giocava partite fantastiche, ma i senatori del gruppo e il mister ci hanno convinto a pensare partita per partita e non tutto il tempo alla Champions, perché a certi obiettivi più ci pensi e peggio è».

Ambientamento rapido – «Motta è un allenatore fenomenale, quando sono arrivato mi ha detto che pretendeva il massimo da tutti i giocatori in ogni allenamento. La prima settimana capitan Ferguson e altri compagni mi hanno portato fuori a cena: mi sono trovato subito bene con tutti, specie con la banda dei 2004 composta da me, Bagnolini, Corazza e Urbanski. Insieme a Kacper mi sono fatto una settimana di risate dopo il gol segnato alla Juventus che lo speaker ha assegnato a lui».

Una realtà diversa – «Al mio arrivo in rossoblù pesavo ottantuno chili, adesso ne peso ottantacinque: ne ho presi quattro, tutti di massa muscolare. In Italia si lavora duramente, si fa tanta palestra ma anche tanto allenamento col pallone. E in Serie A il calcio è più veloce».

Input speciali – «Di Bologna e della Serie A ne ho parlato con Nico Dominguez e con altri argentini che giocano o hanno giocato in Italia. A sorpresa ho ricevuto anche un messaggio da Lautaro Martinez, che voleva congratularsi per i mio trasferimento in Italia».

Parigi chiama – «Non ho ancora affrontato l’argomento Olimpiadi e relativo permesso col Bologna: c’è un nuovo allenatore, un precampionato con tre amichevoli, ne dobbiamo parlare. Vorrei partecipare ai Giochi con l’Argentina, ma in caso contrario resterò col club e lavorerò al 100%. Il mio obiettivo è trovare man mano sempre più minuti, magari anche in Champions. Il gol non è un’ossessione, non ci penso troppo, sul campo cerco solo di impegnarmi e divertirmi».