Fiorentina più forte e più in palla, Bologna stanco e troppo passivo. Medel il migliore, Santander emarginato, pesanti gli errori di Soriano e Skorupski

Fiorentina più forte e più in palla, Bologna stanco e troppo passivo. Medel il migliore, Santander emarginato, pesanti gli errori di Soriano e Skorupski

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Bologna-Fiorentina 2-3: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

La prova di Medel e il gol sull’asse Svanberg-Barrow – «Medel è stato l’unico giocatore rossoblù capace di mantenere un alto livello di prestazione finché è rimasto in campo. Svanberg ha fatto una buona partita, impreziosita dal perfetto assist per Barrow, mentre Musa non è riuscito a combinare granché ma ha trovato un gol davvero splendido».

La situazione generale – Vista la classifica e quanto mostrato dal Bologna nelle ultime gare, non è il caso di fare drammi. Certo, per il morale sarebbe stato importante almeno non perdere, ma quello che conta ancora di più è saper analizzare gli errori fatti e riprendere il prima possibile il cammino.

CONTRO

L’inedita e ingiustificata passività – La Fiorentina ha fatto ciò che non era riuscito alla Roma, dimostrando sul campo di essere una squadra più forte. Di contro, il Bologna ha palesato una passività davvero eccessiva e solo parzialmente giustificabile dalla stanchezza, e più di ogni altra cosa mi ha stupito l’atteggiamento con cui i rossoblù sono entrati in campo nel secondo tempo: avevano appena trovato il pareggio e c’era da immaginare che giocassero con molta più intensità, invece si sono fatti schiacciare dagli avversari e nonostante la reazione finale non sono più riusciti a recuperare.

I ritmi bassi e la scarsa intensità – Il BFC ha avuto pochissimo ritmo, complice anche la stanchezza dei suoi uomini migliori (Dominguez e Theate su tutti) e la prestazione di elementi come Dijks, la cui forma fisica lascia ancora a desiderare. I felsinei sono rimasti troppo bassi per tutta la gara e hanno fatto fatica a ripartire, disputando una partita ordinata sul piano difensivo ma senza intensità e senza mai dare la sensazione di poter essere pericolosi e portare a casa il risultato.

La scelta di Dijks titolare – La squadra ha corso la maggior parte dei pericoli a sinistra, contro la coppia Odriozola-Gonzalez. Viene da chiedersi se sia stato sensato rinunciare ad Hickey, un ragazzo in forma strepitosa (e si è visto quando è entrato, al di là del gol), per inserire un Dijks ancora indietro di condizione.

Il vuoto in attacco non colmato – L’assenza di Arnautovic ha fatto perdere ai suoi compagni i riferimenti trovati in questa prima parte di campionato. Sono mancate le linee di gioco, e per superare il pressing viola si è optato spesso per la palla alta su De Silvestri, che doveva spizzarla per gli attaccanti: questa soluzione non mi è piaciuta e non ha portato risultati. La mancanza dell’austriaco si è fatta sentire parecchio, e mi chiedo perché Santander non solo non sia stato fatto entrare, ma non abbia nemmeno cominciato il riscaldamento. Al mister non piace, è risaputo, non ne parla mai e in conferenza ribadisce ogni volta che il Bologna non ha centravanti con una struttura come quella di Arnautovic, ma le caratteristiche del ‘Ropero’ ieri avrebbero fatto decisamente comodo.

I pesanti errori individuali – In occasione del primo gol Soriano si è perso Maleh, che ha potuto colpire di testa indisturbato a pochi metri dalla porta. Forse Skorupski poteva intercettare quel cross in uscita alta, ma sappiamo che è un fondamentale nel quale non eccelle. Sulla terza rete, poi, il polacco ha commesso un’ingenuità grave: innanzitutto non sarebbe dovuto uscire, ma avendolo fatto avrebbe dovuto accompagnare Gonzalez verso l’esterno e non stenderlo in area di rigore.

Il cambio di modulo tardivo – Nel finale si è perso troppo tempo a cambiare modulo. Mantenere la linea difensiva a tre (o a cinque, che dir si voglia) con la Fiorentina avanti di due reti non ha avuto senso. Guarda caso, quando finalmente la disposizione tattica è cambiata il Bologna ha trovato il 2-3 e ha iniziato a mettere in difficoltà gli avversari per la prima volta in tutto il match.

I calci piazzati gettati al vento – Tutti i calci piazzati sono stati battuti malissimo negli ultimi minuti di gara, sia da Orsolini che da Skov Olsen. Possono essere un’arma importante, e per il BFC quest’anno lo sono stati spesso, ma ieri sono stati sprecati malamente. Immagino che Sinisa non l’avrà presa bene…

Pepè Anaclerio

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