De Silvestri: “Contro lo Spezia ci siamo ripresi, adesso serve continuità. Arnautovic un vero leader, Hickey farà una grande carriera”
Ieri pomeriggio Lorenzo De Silvestri, difensore e vicecapitano del Bologna, è stato ospite di DAZN Talks, appuntamento settimanale in diretta sul canale Twitch della nota piattaforma streaming. Il numero 29 rossoblù si è sottoposto alle domande dei tifosi e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, suddivise per argomenti principali.
Ritorno alla vittoria – «Nell’ultimo periodo abbiamo avuto delle difficoltà, ma contro lo Spezia ci siamo ripresi. Adesso ci serve continuità, continuiamo ad allenarci nel modo migliore per iniziare un ciclo positivo».
Spogliatoio giovane e variegato – «Far parte di un gruppo pieno di giovani e stranieri è molto bello, io sono curioso per natura e mi piace conoscere altre culture, cercando nel contempo di coinvolgere tutti i ragazzi. Ovviamente a volte è più complicato comunicare in maniera veloce sul campo, ma via via si migliora. Come sono da veterano? Mi considero un fratello maggiore perché mi piace scherzare e sdrammatizzare, anche se spesso sono più un padre. Sansone e Soriano? Con loro due, Aebischer e Arnautovic parliamo in tedesco, grazie ai miei genitori l’ho studiato da piccolo e lo so abbastanza bene».
Gioiello Hickey – «Se devo indicare un grande talento del Bologna dico Hickey: Aaron è il futuro e avrà una grande carriera, è un 2002 e sta già facendo cose egregie. Io alla sua età non ero così forte: lui ha una tecnica invidiabile, gioca con due piedi e nonostante la lingua capisce le cose subito, davvero tanta roba».
Doppietta alla Salernitana – «È stato bellissimo, provare un’esperienza del genere a 33 anni dopo tutta una carriera in Serie A mi ha fatto esplodere di gioia. E poi i tifosi erano tornati da poco allo stadio, così mi è venuto spontaneo correre sotto la curva ad esultare con loro».
Arnautovic trascinatore – «Marko ci ha stupito fin da subito: si è calato nella parte di leader, parla tanto, conosce sette-otto lingue e si mette sempre a disposizione della squadra, ci aiuta tanto. Sono molto contento e spero che possa scalare la classifica marcatori, fin qui è stato molto sfortunato perché ha colpito cinque legni».
Fedelissimo di Mihajlovic – «A Firenze e Genova mi raggiunse lui, io ero già lì, mentre a Torino e qui a Bologna è stato lui a volermi. Abbiamo giocato entrambi nella Lazio, ed evidentemente il destino ci ha legati. L’ho conosciuto che avevo appena 21 anni, il nostro rapporto va avanti da tanto e il mister mi ha aiutato molto anche a livello umano, specie su come affrontare i problemi: insieme abbiamo affrontato tante cose e ci siamo aiutati a vicenda».
Capelli rasati – «Primo ritiro con la Lazio, tra i leader c’erano Di Canio e Rocchi e io mi presentai con un capello fluente. Dopo il terzo allenamento stavo dormendo e Di Canio mi fece una striscia in mezzo col rasoio (ride, ndr), così li tagliai tutti e da allora non li ho più fatti ricrescere».
Artista preferito – «Sicuramente Jackson Pollock, le sue opere che ho visto al MoMA di New York mi hanno emozionato».
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