Arnautovic alla Di Vaio, Schouten e Soriano dominatori del centrocampo, Medel macchia una prova eroica. E intanto Sacchi va avanti col recupero…
Skorupski 6,5 – Partita di grande concentrazione e pulizia negli interventi, affossata da un gol di Vlahovic ad un metro dalla porta. Imparabile.
Soumaoro 6 – Espulso all’84’ per aver interrotto una chiara occasione da gol. Qualche imprecisione qua e là, ma tiene alta la barricata ed evita sistematicamente il gol della Juve. Poi, senza di lui, la difesa capitola. Curiosità: se fosse stato assegnato il rigore, il suo cartellino sarebbe stato in automatico giallo anziché rosso. Meglio? Peggio? Impossibile saperlo.
Medel 5 – Sarebbe un 7 abbondante, ma al termine di una partita eroica perde la testa con l’arbitro. La sua espulsione (anche se non c’è controprova) fa arretrare drammaticamente il baricentro rossoblù. E in nove contro undici arriva l’inevitabile e immeritato pareggio juventino.
Theate 6,5 – Generosità ed energia profuse per tutta la partita. Non lascia niente al caso, aggredisce tutta la corsia e vanifica, non sempre ma spesso, l’iniziativa di Cuadrado.
Hickey 6,5 – Peccato per non essere riuscito a intercettare (forse a causa di un cattivo posizionamento) la palla di Vlahovic a tempo scaduto. Resta una prestazione di grande coraggio.
Soriano 7 – Un po’ mezzala e un po’ trequartista, sa sempre cosa fare e cerca Arnautovic a più riprese, finché non pesca l’assist perfetto. Che vale da solo il voto.
Schouten 7 – Via via si guadagna le sue porzioni di campo con straordinaria intelligenza tattica, mandando spesso a vuoto i suoi dirimpettai bianconeri. E in difesa aiuta come quarto elemento aggiunto, dimostrandosi sempre più un mediano completo.
Svanberg 6,5 – Da interno con funzioni offensive gestisce palloni complicati alla velocità della luce, provando anche un paio di interessanti conclusioni.
Dijks 6,5 – Interpreta il ruolo alla perfezione, come se la lunga assenza dalle prime linee non lo avesse minimamente influenzato. Qualche volta si è azzardato a pensare che non tenesse alla causa: niente di più falso.
Orsolini 6 – Combatte e ci prova in ogni modo, talvolta con un pizzico di egoismo. Dopo dieci minuti spreca una ghiotta chance sparando a lato, mentre nell’azione del gol si fa trovare pronto ad un tap-in che in realtà non gli viene richiesto (perché Arnautovic fa tutto da solo).
Arnautovic 7,5 – Quota 12 reti in campionato, il livello minimo che si sperava ad inizio stagione, a questo punto della stagione. Il suo gol riporta alla mente le gesta di Di Vaio il 26 febbraio 2011, purtroppo con esito finale differente. Acciaccato e comunque ammonito (era diffidato), salterà la sfida all’Udinese.
Aebischer (14′ st) 6 – Concentrato nella mezzora che De Leo gli affida al posto dell’ammonito Svanberg.
Kasius (14′ st) 6 – Non è da tutti entrare in campo con questo livello di concentrazione, a 19 anni, in casa della Juventus.
Barrow (20′ st) 5,5 – Rileva l’infortunato Arnautovic e lo fa rimpiangere.
Bonifazi (41′ st) 6 – Dentro per rimpolpare la difesa, falcidiata dai cartellini rossi, si rende protagonista di due precise chiusure e di una bella galoppata in avanti.
Dominguez (41′ st) s.v. – Nel momento più concitato del match, la sfera rotola di rado nella sua zona.
Mihajlovic e collaboratori 7 – Impresa a metà, ma punto d’oro. La reazione d’orgoglio della squadra è stata esemplare, anche dopo la doppia espulsione. E il Bologna, che adesso gioca bene come (quasi) mai fatto prima in stagione, è ancora in corsa per battere il record di punti (47) dell’era Saputo.
Arbitro Sacchi e assistenti 5 – Troppo caos in occasione dell’episodio più importante della gara: sul contrasto Soumaoro-Morata l’arbitro concede il vantaggio e Cuadrado spreca (e se avesse segnato?), poi il VAR lo richiama e si procede con una sanzione ‘retroattiva’, tornando proprio su quel fallo del francese. Che comincia fuori area, e quindi non è da rigore. In seguito Medel perde la testa e va a muso duro con Sacchi, ma – stando alle parole di De Leo – senza mai insultarlo. Lo avesse fatto Bonucci, un nome a caso… Infine, i quasi nove minuti di recuperi: cinque o sei sarebbero stati più che sufficienti.
Luca Baccolini
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