Mihajlovic: “I giovani sono il nostro futuro, i tifosi il nostro orgoglio. Lunedì rivedrò Saputo, comunque vada ho la coscienza a posto”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e poi in conferenza stampa dall’allenatore rossoblù Sinisa Mihajlovic al termine di Genoa-Bologna 0-1.
Un sorriso tra i rimpianti – «Sarebbe stato un finale perfetto se fosse arrivata la vittoria anche nelle due partite precedenti: ho ringraziato i ragazzi per l’impegno messo in campo oggi ma gli ho anche ripetuto che quei due match erano da vincere, perché rappresentavano ciò per cui avevamo lavorato, ovvero il record di punti e la parte sinistra della classifica. Sono obiettivi che non abbiamo centrato per colpa nostra, ma ci servirà per crescere. Sono contento dei tredici clean sheet stagionali, così come di aver fatto giocare otto ragazzi nati dal 2000 in avanti oggi e di averne valorizzati diversi in questi quattro anni: anche grazie a loro il Bologna ha davanti a sé un bellissimo futuro».
Tifo da Serie A… – «Faccio i complimenti ai tifosi del Genoa perché sono stati incredibili, hanno cantato dall’inizio alla fine: è raro vedere un sostegno del genere verso una squadra appena retrocessa. Anche se sono sampdoriano, mi dispiace sinceramente che il Genoa sia andato in Serie B, perché una tifoseria così non se lo merita».
…e da Champions – «I tifosi bolognesi sono il nostro orgoglio, anche oggi ci hanno seguito in tanti qui a Marassi malgrado una partita senza valore: se fossimo alla loro altezza giocheremmo in Champions League. Pure con me sono sempre stati fantastici, posso solo ringraziarli per quello che mi hanno dato e trasmesso in questi anni: comunque andrà, saranno sempre nel mio cuore».
Futuro in ballo – «Col presidente ci siamo visti ieri e ci rivedremo lunedì sera, poi si saprà tutto. Io voglio essere valutato solo per il mio operato, non per quello che sto affrontando nella vita privata, sono sereno e ogni giorno lavoro come se dovessi rimanere qui altri dieci anni. Poi certo, i matrimoni si fanno in due… Come diceva Trapattoni, gli allenatori si dividono fra quelli esonerati e quelli che un giorno lo saranno, perciò se anche dovesse andare così non sarebbe né la prima né l’ultima volta, fa parte del nostro mestiere».
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