Tra conferme e cambiamenti, ecco il quadro delle panchine per la Serie A 2022-2023
Giusto il tempo di mandare in archivio il campionato 2021-2022, con gli ultimi verdetti emessi il 22 maggio, che già una nuova stagione è alle porte: il Mondiale in Qatar, al quale purtroppo l’Italia non prenderà parte, bloccherà tutto dal 13 novembre al 4 gennaio, ecco perché la prossima Serie A inizierà prestissimo, ovvero nel weekend del 13 e 14 agosto. In attesa che l’interminabile sessione estiva di calciomercato, al momento dominata dai nomi di Berardi, Dybala, Lukaku e Pogba, entri nel vivo e ci consenta di azzardare qualche pronostico, è opportuno focalizzare l’attenzione sulle panchine, dove tra conferme (15) e cambiamenti (5) si è delineato un quadro molto interessante.
Le prime otto della classe, come ampiamente prevedibile, hanno scelto di proseguire coi rispettivi allenatori. Il Milan ha dato fiducia incondizionata a Stefano Pioli, capace di riportare in casa rossonera uno scudetto che mancava dal 2011, mentre verranno tenuti sotto osservazione e chiamati ad un importante miglioramento Simone Inzaghi (Inter), Luciano Spalletti (Napoli) e soprattutto Massimiliano Allegri, il cui ritorno alla Juventus è coinciso con un deludente quarto posto. Maurizio Sarri potrà sviluppare meglio il suo progetto tecnico-tattico alla Lazio ma, conoscendo il carattere del patron Claudio Lotito e la scarsa pazienza della tifoseria, dovrà per forza di cose affrettare i tempi; sull’altro versante della Capitale, invece, il re si chiama José Mourinho, che con la sua impareggiabile faccia tosta ha riportato la Roma ad alzare una coppa europea dopo 61 anni. Parliamo della neonata Conference League, competizione alla quale nella stagione 2022-2023 parteciperà la Fiorentina: i viola, malgrado qualche malumore dettato da un rinnovo di contratto che tarda ad arrivare, andranno avanti con Vincenzo Italiano, uno dei giovani allenatori più apprezzati in circolazione. Rinsaldato anche il rapporto di lunga data fra l’Atalanta e Gian Piero Gasperini, iniziato nel 2016: nonostante il passaggio di quote al vertice della società (55% in mano al fondo statunitense Bain Capital) e il peggior piazzamento della sua gestione (ottavo posto), sarà ancora lui a guidare i nerazzurri.
Continuando a scorrere l’ultima classifica arriviamo nella fascia centrale, dove tre club hanno deciso di confermare il proprio mister e altrettanti di cambiarlo. Il Torino tenterà l’assalto all’Europa ancora con Ivan Juric, sperando che non si creino ulteriori incomprensioni tra il fumantino croato e il presidente Urbano Cairo; il Sassuolo, reduce da un undicesimo posto senza infamia e senza lode, proverà a fare lo stesso con Alessio Dionisi, profilo sempre molto apprezzato da diverse big in chiave futura; infine il nostro Bologna, che ha scelto di mantenere al timone della squadra Sinisa Mihajlovic e di dare una svolta ‘solo’ per quanto concerne i dirigenti dell’area tecnica, con Giovanni Sartori nuovo responsabile e Marco Di Vaio promosso a direttore sportivo. Di contro, l’Empoli a sorpresa ha rotto con Aurelio Andreazzoli e ha optato per Paolo Zanetti, appena retrocesso col Venezia, mentre Verona e Udinese hanno puntato rispettivamente su Gabriele Cioffi e Andrea Sottil per sostituire Igor Tudor (ad oggi libero) e lo stesso Cioffi, passato appunto all’Hellas.
Scendendo ulteriormente troviamo due compagini liguri che si sono salvate in maniera assai diversa, ovvero Sampdoria e Spezia: i blucerchiati traballando sia dentro che fuori dal campo, i bianconeri andando oltre le più rosee aspettative, visto in particolare il blocco del mercato (revocato dal TAS solo pochi giorni fa). Eppure, da un lato si insisterà con Marco Giampaolo, dall’altro invece manca ancora il nome del successore di Thiago Motta, sul punto di risolvere il proprio contratto per poi guardarsi attorno. Nel frattempo la Salernitana, che ha evitato la B con un mezzo miracolo e si è affidata a Morgan De Sanctis in seguito alla traumatica separazione dal d.s. Walter Sabatini, ha rinnovato fino al 2024 il rapporto con l’ottimo Davide Nicola.
A conclusione di questa lunga carrellata ecco le tre neopromosse, determinate a mantenere la categoria. In casa Lecce prolungamento per il d.t. Pantaleo Corvino (2025) e il mister Marco Baroni (2023), meritato premio dopo un campionato cadetto vinto con 71 punti, la miglior difesa (31 gol subiti) e il secondo miglior attacco (59 gol fatti). Il Monza dell’inossidabile duo Berlusconi-Galliani, che ha scritto la storia vincendo i playoff e raggiungendo la Serie A per la prima volta, avrà in panchina sempre Giovanni Stroppa, mentre la volontà di cambiare aria palesata da Fabio Pecchia (ora al Parma) ha costretto la Cremonese, assente dal 1996, a voltare pagina: dentro Massimiliano Alvini, ex Perugia, esordiente con tanta voglia di stupire e di non sprecare la grande occasione che gli è stata concessa.
Simone Minghinelli
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