Sette anni e mezzo dopo, Bologna di nuovo su Ilicic. Stavolta Corvino è il rivale da battere, ma Sartori…
Sette anni e mezzo dopo quella sorprendente trattativa che sfumò a pochi metri dal traguardo, si torna a parlare di Josip Ilicic (34) al Bologna. E ancora una volta c’è di mezzo Pantaleo Corvino, seppur in veste di avversario. Fu proprio l’attuale d.t. del Lecce, infatti, a fiondarsi sul talentuoso trequartista nel gennaio 2015, volendo regalare alla squadra e alla piazza rossoblù un colpaccio da Serie A: lo sloveno, dopo averci pensato a lungo, non arrivò; la promozione nel massimo campionato, nonostante qualche affanno di troppo, sì. E adesso che il medesimo obiettivo è stato centrato dal Lecce, ecco che Corvino è tornato subito all’assalto del suo pupillo, con tanto di telefonata già effettuata per convincerlo a sposare la causa giallorossa: «Se te la senti, noi siamo qua», in estrema sintesi.
Nel mentre, però, un altro responsabile dell’area tecnica ha fatto lo stesso pensiero. E non parliamo di un dirigente qualsiasi, bensì di Giovanni Sartori, ovvero l’uomo che nel 2017 portò Ilicic all’Atalanta, instaurando poi con lui un rapporto quasi da padre a figlio. In cinque esaltanti stagioni con la maglia nerazzurra, il classe 1988 nativo di Prijedor (in Bosnia) ha disputato 173 partite, segnato 60 gol e servito 44 assist: numeri da fuoriclasse. Da diversi mesi Josip sta combattendo contro qualcosa di non facilmente definibile e su cui vige la massima riservatezza, ma chi come Sartori lo conosce bene sa che la fiammella del suo talento non si è mai spenta. E infatti una telefonata è arrivata pure dal capoluogo emiliano, destinazione che il numero 72 gradirebbe anche perché più vicina a Milano, dove risiede la sua famiglia.
E poi Bologna è pur sempre Bologna, per fascino, blasone e quell’innata capacità di far rifiorire i campioni: da Baggio a Signori, da Gilardino a Di Vaio, arrivando fino ad Arnautovic, col quale andrebbe a formare un tandem offensivo da sogno. Ilicic, che guadagna all’incirca 1,6 milioni di euro netti (poco più di Sansone, per intenderci), è arrivato all’ultimo anno di contratto, dunque la Dea sarebbe eventualmente disposta a liberarlo senza chiedere la luna sia per questo motivo che per il rapporto umano venutosi a creare. Insomma, le condizioni economiche per far quadrare il cerchio ci sarebbero. Ora la palla passa al ragazzo, nella speranza che Bologna appaia ai suoi occhi come una nuova vita, calcistica e non solo, lontana da ogni turbamento. Corvino permettendo, ovvio.
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