Mihajlovic, un esonero frutto di 4 vittorie in 24 partite. Ora tanta solidarietà di comodo solo per denigrare piazza e società
Poi non torneremo più sull’argomento, perché in buona sostanza si tratta di un esonero dovuto alla mancanza di risultati, come ce ne sono tanti altri. E chi mette in mezzo la malattia è fuori strada in partenza. «Voglio essere valutato per il mio lavoro, non per la mia condizione fisica», dichiarò Sinisa, e così è stato. Mancanza di risultati, appunto. Dal girone di ritorno 2021-2022 nel quale c’erano Hickey, Svanberg e Theate, il Bologna di Mihajlovic ha fatto registrare i seguenti numeri: 24 partite, 4 vittorie, 9 pareggi, 11 sconfitte, 22 gol segnati e 31 gol subiti. Colui che si sofferma solo su queste prime 5 giornate del nuovo campionato sa di mentire a se stesso e mira a gettare fango sulla società Bologna FC 1909, nel tentativo di fomentare una città intera a schierarsi contro di essa. Ma la gente capisce e non ci casca, se non pochissimi sprovveduti.
Nelle ultime ore abbiamo dibattuto abbondantemente di Mihajlovic e di quanto accaduto: c’è solo di che andare orgogliosi per quanto fatto dalla città e dal club, ed è una vera vergogna asserire il contrario. Di Sinisa possiamo affermare essere senza ombra di dubbio uno straordinario professionista, un uomo che vive di calcio e per il calcio, un esempio da seguire. Nessuno qui vuole sminuire né la persona né il tecnico, tutt’altro, ma una domanda sorge spontanea: se non fosse stato malato (ribadiamo, cosa che lui per primo odia sentirsi ripetere), a fronte di un 2022 così avaro di soddisfazioni, l’esonero sarebbe stato sacrosanto? La risposta la conosciamo bene: sì. E ne ho un’altra di domanda: sarebbe stato giusto proseguire tale rapporto soltanto per compassione? Assolutamente no.
Sul valore della squadra si può disquisire quanto si vuole, la visione del calcio è soggettiva. Per come interpreto io il pallone, il Bologna ha un organico superiore ad almeno nove-dieci squadre della Serie A, oltre che un d.t. che tutti gli invidiano. Chi pretendeva pazienza, dovendo Mihajlovic amalgamare i nuovi innesti al resto del gruppo, adesso faccia lo stesso col suo sostituto, perché come ogni subentrante dovrà ricominciare quasi da zero (peraltro in corso d’opera). Un’ultima postilla, forse la più sentita: dispiace tantissimo dover constatare la scarsa riconoscenza da parte di alcune persone vicine a Sinisa. Del resto, la sensibilità non è qualcosa che si può comprare, e in questo caso sembra essere a senso unico.
Mario Sacchi
© Riproduzione Riservata
Foto: Getty Images (via OneFootball)