Il carattere c'è, vanno ritrovate intensità e brillantezza. L'arbitro ha condizionato un match che il Bologna meritava di pareggiare

Il carattere c’è, vanno ritrovate intensità e brillantezza. L’arbitro ha condizionato un match che il Bologna meritava di pareggiare

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Roma-Bologna 1-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Olimpico.

PRO

La prestazione alla pari contro una squadra più forte – Innanzitutto va considerato l’impatto che la pausa per i Mondiali ha avuto sul campionato e sulle gambe degli atleti: specie nel primo tempo i giocatori erano evidentemente arrugginiti, ed è normale che fosse così. In un altro periodo la prova del Bologna non mi avrebbe soddisfatto, ma tenendo conto di questi due mesi di sosta non si può dire che i ragazzi di Motta abbiano fatto male. Il risultato finale è bugiardo, un pari sarebbe stato molto più giusto perché la Roma nella ripresa non è praticamente esistita e bisogna sottolinearlo. I rossoblù se la sono giocata in casa di un’avversaria più forte ed è già un bel segnale, ora non rimane che ritrovare l’intensità e la velocità di pensiero che la squadra aveva in novembre.

Le giuste recriminazioni di Motta – Sono contento che nella conferenza stampa post partita Motta abbia preso posizione su due episodi dubbi in area di rigore. Non credo, come ha detto lui, che su Dybala non ci fosse fallo e che quello su Ferguson fosse rigore netto, ma che l’arbitro avrebbe dovuto tenere lo stesso metro: o sono rigori entrambi o non lo è nessuno dei due. Ad ogni modo apprezzo il fatto che il mister non si sia accontentato di una sconfitta onorevole e abbia voluto porre l’accento sulla conduzione di gara: non è certo la prima volta che una partita del Bologna viene condizionata da scelte arbitrali discutibili ed era giusto farlo presente. L’ho visto arrabbiato ed è comprensibile che lo fosse: ha giocato in diversi grandi club e conosce molto bene certe dinamiche, che purtroppo non cambiano mai.

Le sufficienze piene – Praticamente tutti hanno disputato una partita sufficiente, darei un mezzo in voto in più giusto a Skorupski perché con quella parata su Zaniolo in avvio di secondo tempo ha tenuto aperta la partita. Posch finché ha avuto energie ha giocato bene, lo stesso Orsolini è sempre molto discusso e commette qualche errore ma non si può negare che rimanga sempre dentro al match e cerchi di combinare qualcosa. Buoni infine gli ingressi di Schouten e Pyyhtia, che fanno ben sperare per il prosieguo del campionato.

Il ritorno della Serie A – Ritrovare il campionato è stato bello, mancava a tutti e lo si è visto: l’Olimpico era pieno, la gente aveva voglia di tornare allo stadio. Tutti noi speravamo che il Bologna ripartisse con un risultato positivo, è ovvio, ma eviterei i drammi e le sentenze che sto già sentendo in queste ore: fra pochi giorni si torna in campo e la stagione è ancora lunghissima.

CONTRO

Le conseguenze della sosta – Ad eccezione di Lykogiannis e Orsolini, in campo dal 1′ al posto di Cambiaso ed Aebischer, all’Olimpico si è visto il solito Bologna, che però a differenza di altre volte non è riuscito a imporre il suo gioco. Credo che anche questa sia una conseguenza della sosta, in quanto la Roma di Mourinho ha sempre optato per un calcio attendista, che comporta un dispendio minore di energie rispetto a quello che vorrebbe proporre Motta. Ieri i rossoblù non erano in condizione di riproporre quanto di buono fatto nelle ultime uscite prima della pausa, si è ammirata una squadra più bloccata e magari solida difensivamente, ma più sterile in attacco. Quando il campionato si è fermato il BFC era in un ottimo momento di forma, mentre i giallorossi erano reduci dalla sconfitta nel derby e avevano Dybala ai box. Affrontarla in quel momento sarebbe stato molto diverso: i felsinei sono stati penalizzati dal calendario e dalla sfortuna, e non è la prima volta.

Il solito arbitraggio mediocre – Chi conosce il calcio lo sa: ogni volta che un direttore di gara con poca esperienza viene mandato ad arbitrare una partita in un contesto come quello di ieri, è facile che si faccia suggestionare. Già nei primi minuti un paio di giocatori della Roma avrebbero meritato un cartellino giallo che non è arrivato, e gli episodi dubbi in area di rigore sono emblematici: Santoro ha deciso da solo, senza nemmeno un consulto VAR, e questo è inaccettabile. Quando il Bologna affronta una big si ripete sempre la stessa storia: già l’avversaria è più forte, se poi anche l’arbitro ‘indirizza’ la gara con le sue decisioni diventa difficilissimo pensare di poter fare risultato.

I centrocampisti sottotono e la delusione Cambiaso – Ieri ho visto Soriano e Ferguson un pochino in ombra, e a mio parere Dominguez ha sbagliato troppo: da un giocatore forte come lui mi aspetto meno sbavature. Un altro ragazzo che purtroppo ha fatto piuttosto male è Cambiaso, che continua a ricadere sempre negli stessi errori: ad esempio si ostina a condurre palla per troppo tempo, finendo puntualmente per perderla.

I cali di concentrazione di Soumaoro e Lucumí – La coppia centrale Soumaoro-Lucumí è la più affidabile che il Bologna possa proporre, ma talvolta entrambi tendono a peccare in termini di concentrazione e superficialità. Complessivamente offrono sempre buone prestazioni, ma rischiano spesso di cadere in un calo di attenzione che alla squadra può costare molto caro: ieri il colombiano si è fatto beffare da Dybala, mentre il francese ha rischiato di mandare sul 2-0 la Roma con una brutta svirgolata.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)