Di Vaio: “Faremo di tutto per tenere qui Motta e Zirkzee, ora però pensiamo al presente. Europa? Me lo auguro, soprattutto per i tifosi”
Questa mattina Marco Di Vaio, in collegamento da Bologna, è stato ospite di Sky Sport 24 e, all’indomani del memorabile successo sull’Inter in Coppa Italia, ha fatto il punto della situazione in casa rossoblù. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo.
‘Re Mida’ Motta – «Il mister è una sorpresa quotidiana per noi, ha l’attitudine da grande allenatore e un dialogo costante con la squadra, poi la sua filosofia è basata su un calcio di alto livello. Sta facendo un lavoro incredibile: c’è sempre la volontà di dominare il gioco, di proporre calcio, e condividiamo in toto la sua idea. Il gruppo è giovane e cercherà di andare avanti così, mantenendo sempre la propria identità».
Testa sul presente – «Faremo di tutto per tenere qui Motta e Zirkzee, ma ora siamo concentrati sul campo perché dopodomani avremo un’altra partita importante contro l’Atalanta e non siamo tanto abituati a giocare tre volte in una settimana. Conosciamo la loro forza e sarà difficile, ma per noi è stimolante cercare di proseguire su questa strada: giocheremo al massimo delle nostre forze. Europa? Me lo auguro e lo auguro soprattutto ai nostri tifosi, che negli ultimi vent’anni hanno conosciuto periodi di grande sofferenza».
Anatomia di una crescita – «È stato fatto un bel lavoro di gruppo, come spesso accade nei club. Abbiamo sempre operato in maniera collegiale, e con Sartori lavoriamo costantemente sulla ricerca di nuovi giocatori col sostegno della proprietà. Ma il merito è principalmente dei ragazzi e dell’allenatore. Io sono qui da nove anni, ci sono stati tanti momenti difficili e ora stiamo raccogliendo delle belle soddisfazioni. Il cambio di passo per me parte dalla salvezza con Mihajlovic nel 2019, lì c’è stato un cambiamento del club a livello strategico».
Fenomeno Zirkzee – «Per noi è un giocatore importante, l’anno scorso l’abbiamo voluto fortemente perché credevamo nel suo talento. Nella passata stagione Joshua ha sofferto perché giocava poco, forse via via aveva anche perso un po’ di fiducia, ma il suo grande merito è aver fatto un click mentale dopo la partenza di Arnautovic: in estate è tornato con una mentalità diversa e ha capito cosa voleva Motta da lui. Ha fatto un salto di qualità impressionante dal punto di vista mentale, mentre sul piano tecnico ci aveva già mostrato le sue doti. Lavora con gioia, partecipazione e senso di responsabilità, e soprattutto gioca per gli altri anche quando è al centro dell’attenzione».
Foto: Getty Images (via OneFootball)