Caro Alfredo…
Da giorni il lettore di calcio bolognese assiste ad uno strano fenomeno: la precoce juventinizzazione di Riccardo Calafiori, come se il difensore riscoperto e rilanciato dai rossoblù dovesse inevitabilmente accettare la proposta dei bianconeri. È un modo di raccontare la realtà profondamente irrispettoso della squadra che ha contribuito in maniera essenziale e decisiva alla consacrazione di questo giocatore, fino ad un anno fa sostanzialmente ignorato dai radar del calciomercato. Dopo Italia-Albania l’ha rimarcato su X, con ironia ma non troppo, anche lo stesso club felsineo: «Dove siete stati tutti negli ultimi nove mesi?».
Colpisce in particolare che giornalisti nazionali, e citiamo ad emblema il caso di Alfredo Pedullà, continuino a ventilare informazioni a senso unico, cioè il senso della Juventus, infischiandosene della posizione del BFC, che in questa partita è quella che più conta. Di recente la società ha infatti parlato chiaro, per bocca dell’a.d. Claudio Fenucci: «Abbiamo già comunicato all’agente di Calafiori la nostra volontà di non spostarlo». Perciò non si tratta di una «Juve che non aspetterà a vita il Bologna, intenzionato ad alzare molto l’asticella del prezzo», come scrive o racconta nei suoi video Pedullà, semplicemente il ragazzo non è in vendita.
I motivi che stanno alla base di tale decisione sono tanti, non ultimo il passaggio – tutt’altro che indolore – di Thiago Motta proprio alla Juve. È un fatto naturale e non ignorabile dai commentatori che il Bologna voglia difendere il suo patrimonio calciatori dopo essersi visto scippare il proprio allenatore: ormai è diventata una questione di principio, di forma e di sostanza. E visto che, per citare nuovamente Pedullà, «Fenucci è un dirigente importante che merita rispetto», portiamolo questo rispetto, caro Alfredo e cari colleghi nazionali, nel trattare un BFC che ormai non è più una terra di conquista né un vassallo servizievole pronto ad accontentare le richieste dei piani alti del calcio.
Anche solo per il piazzamento di prestigio conquistato nell’ultima stagione, il club di Joey Saputo merita di essere trattato come un interlocutore alla pari, considerando valide e attendibili tutte le sue posizioni sul mercato. Un mercato che esiste, illustri colleghi nazionali, al pari di quello dell’Atalanta, perché la prossima Champions League non la disputeranno solo le tre ‘strisciate’… Quanto a Calafiori, pur nella consapevolezza che il mercato è una brutta bestia e da un giorno all’altro la Premier può far piovere denaro sulla Serie A, bisogna attenersi alle dichiarazioni: il Bologna non intende cederlo. Men che meno alla Juventus.
Mario Sacchi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)