Un Napoli incompleto, impaurito e ferito è oggi il miglior avversario possibile per il Bologna
L’ultimo incrocio tra Napoli e Bologna, nella scorsa primavera, portava ancora l’eco delle parole pronunciate da Aurelio De Laurentiis a metà settembre 2016, quando il patron dei partenopei definì «minuzzaglia» i rossoblù solo perché non erano stati in grado, a suo dire, di attirare più di 20.000 spettatori allo stadio San Paolo, nel frattempo diventato Maradona. Per nostra fortuna non dobbiamo più attaccarci vittimisticamente a quell’infelice definizione, figlia di una concezione del calcio elitaria e ormai superata. Se Google ha la memoria lunga, la classifica è più impietosa di lui: il BFC della minuzzaglia ha chiuso lo scorso campionato con ben 15 punti di vantaggio sul Napoli, e quest’anno – a differenza sua – giocherà la Champions League, incassandone comunque vada i lauti dividendi ma senza dover spendere una fortuna per il monte ingaggi.
Ma tornando al presente, concentriamoci sulla sfida del prossimo turno. Il calendario di agosto è sempre una roulette russa e offre irripetibili possibilità, come quella che ha saputo sfruttare il brillante Verona dei carneadi Mosquera e Livramento. Che il Napoli sia ancora tramortito dal 3-0 dell’Hellas e dall’effetto ‘long COVID’ dello scudetto lo dicono le parole inedite con cui si è espresso Antonio Conte, sintomatiche dei problemi che la squadra non si è ancora lasciata alle spalle nel post Spalletti. Per i principali siti si scommesse, oltretutto, la separazione tra Conte e il club partenopeo è uno scenario non solo possibile ma altamente probabile, con premi che vanno da 5 a 6 volte la posta in gioco.
Nella scorsa stagione lo 0-2 dei rossoblù al Maradona, costruito in meno di venti minuti, spianò definitivamente la strada per la Champions. Sulla carta, l’avversario di domenica è molto più addomesticabile, a patto di non sprecare occasioni da rete solari come quelle capitate sui piedi di Ndoye contro l’Udinese. In fin dei conti la differenza tra essere normali e fenomenali corre tutta lì, nella capacità di colpire negli ultimi metri, con lucidità. Letta con la prospettiva del bicchiere mezzo pieno, la partita di domenica scorsa ha detto che il Bologna sa costruire molto e che prima o poi aggiusterà la mira; ma dall’altro lato, è evidente che subire un rigore e un gol in meno di 60 secondi non è un segnale incoraggiante per una squadra che punta a piazzarsi in zona Europa. Forse è paradossale, ma in questo momento un Napoli incompleto, impaurito e ferito potrebbe rivelarsi il miglior avversario possibile.
Luca Baccolini
© Riproduzione Riservata
Foto: Getty Images (via OneFootball)