Il percorso di Miroslav e i gesti concreti del club: nel Bologna il cognome Mihajlovic è e sarà sempre di casa

Il percorso di Miroslav e i gesti concreti del club: nel Bologna il cognome Mihajlovic è e sarà sempre di casa

Tempo di Lettura: 2 minuti

C’è qualcosa di anticamente nobile nella notizia dell’approdo di Miroslav Mihajlovic al Bologna. Ed è qualcosa che ha che fare con un sentimento poco frequentato nel calcio, così come nella vita di tutti i giorni: la riconoscenza. Il Bologna ha inserito il terzo figlio di Sinisa, Miroslav, 24 anni, ex calciatore della Primavera della Sampdoria, nello staff tecnico della squadra di Under 15. Assisterà l’allenatore Diogo Silva e vivrà la quotidianità di Casteldebole, così come ha fatto il papà per tre anni, dal 2019 al 2022 (e prima ancora nel 2008, al debutto assoluto in panchina).
Il ragazzo, classe 2000, aveva iniziato a seguire le orme del genitore sul campo, ma una volta chiusa precocemente quell’esperienza aveva bruciato le tappe cominciando appunto a studiare da mister, ottenendo in poco tempo il patentino UEFA C e B e mettendosi subito in gioco nel settore giovanile dell’Urbetevere, storica società dilettantistica alla periferia di Roma. Ad attenderlo adesso ci sarà un salto importante, sia per il club che per la città, dove Sinisa sarà sempre di casa, essendo nostro concittadino onorario.
A Bologna e soprattutto al Dall’Ara, infatti, Mihajlovic non verrà mai dimenticato. Ma per il club rossoblù i ricordi vanno alimentati da gesti concreti. E quello di assumere Miroslav fa parte di una promessa che parte da lontano. Da quando, dopo la scomparsa di Sinisa, il BFC ha continuato a onorare il suo contratto, pagando tutto quello che gli sarebbe spettato, invitando la famiglia allo stadio, cucendo un rapporto quotidiano fatto di attenzioni vere, lontane dalla luce dei riflettori.
Questo a riprova del fatto che l’esonero del settembre 2022, da alcuni giudicato irresponsabile e irrispettoso per le condizioni di salute di Mihajlovic, fu solo ed esclusivamente una scelta tecnica, peraltro giusta, alla luce dei risultati raccolti in seguito da Thiago Motta. Ma al di là delle decisioni sportive, il rapporto umano con Sinisa non si è mai interrotto. Nemmeno dopo la sua morte ingiusta e prematura.

Luca Baccolini

© Riproduzione Riservata

Foto: Getty Images (via OneFootball)