Il Bologna non è più in grado di vincere: da 0-2 a 2-2 contro un Genoa in affanno, Pinamonti cancella i gol di Orsolini e Odgaard
Il tour de force autunnale del Bologna tra campionato, Champions League e Coppa Italia comincia da Marassi sponda Genoa con un match delicato e pieno d’insidie. Dopo una sosta per gli impegni delle Nazionali che ha privato la rosa di svariati effettivi, e alla luce di una classifica che non ammette altri mezzi passi falsi, Italiano propone un 4-2-3-1 a trazione offensiva offrendo la prima chance stagionale a Dominguez, con Odgaard (da sottopunta) e Orsolini a completare il trio alle spalle di Castro. Gilardino, con poche certezze sul piano societario, una panchina traballante e sette indisponibili, si arrabatta e disegna un 3-5-1-1 con Leali in porta, Matturro a guidare la difesa, Frendrup in cabina di regia e Thorsby a supporti di Pinamonti in attacco.
Il copione del match appare chiaro fin dall’inizio, con gli ospiti a tenere in mano la redini del gioco e i padroni di casa a fare densità nella propria metà campo per poi ripartire. Subito pimpante Orsolini, che al 6’ chiama Leali ad una smanacciata con un tiro-cross e al 14’ lo costringe ad una parata non semplice per neutralizzare una sassata mancina, poi al 14’ lo stesso sostituto di Gollini è bravo a deviare in corner un destro dalla distanza di Moro. Il Grifone si fa vivo al 20’ con una rasoiata centrale di Pinamonti, bravo a sfruttare una cattiva lettura della retroguardia felsinea, quindi al 23’ un vivacissimo Dominguez impegna ancora Leali di testa su traversone di Posch.
Al 26’ il BFC rischia qualcosa su una cattiva uscita dal basso, con Posch e Ravaglia tempestivi nella chiusura su Pinamonti, ma da lì in avanti riprende a fare la voce grossa: al 27’ tentativo ravvicinato di Orsolini sul corpo di Leali, e al 34’ gol annullato a Dominguez per un controllo di mano in corsa. Gol che comunque è nell’aria e arriva puntuale al 37’, quando Orsolini addomestica il pallone, converge sul sinistro in area, calcia e trova la deviazione decisiva di Vasquez. Il Genoa, ferito, reagisce solo nel recupero, con Sabelli che si divora il pareggio in mischia a porta semi sguarnita: tutto fermo però, perché Pinamonti era in fuorigioco. E così si va al riposo coi rossoblù in trasferta meritatamente in vantaggio.
All’alba della ripresa Gilardino sostituisce Mercandalli e Melegoni con Norton-Cuffy ed Ekhator, passando al 4-4-2, e i suoi ragazzi vanno alla carica in cerca del pareggio: al 4’ conclusione di Martin bloccata da Ravaglia, e al 6’ velenoso cross basso di Pinamonti su cui interviene bene Posch. I felsinei rimangono comunque in controllo della situazione, e al 12′ raddoppiano: traiettoria dalla bandierina di Miranda, sfera che perviene a Odgaard e gran rasoiata mancina dal limite del danese, che pesca l’angolino basso. Al 17’ anche Italiano opera la prima mossa, ovvero Karlsson in luogo di Dominguez, e al 24’ trema su una costruzione dal basso complicata da Beukema e ‘ripulita’ in extremis da Casale. L’ex Lazio, però, al 28’ cicca clamorosamente un rinvio all’altezza dei sedici metri e spalanca la strada a Ekhator: il classe 2006 serve Pinamonti e il numero 19 fredda Ravaglia di precisione per l’1-2.
All’improvviso il Ferraris si risveglia e ricomincia a spingere il Genoa, che al 30’ vede una staffilata di Odgaard (forse il migliore in assoluto) sfiorare il palo ma al 40’ esulta di nuovo: punizione tagliata di Martin, stacco imperioso ancora di Pinamonti e palla all’incrocio per il 2-2. Il Bologna non c’è più e col cuore rotto vien da dire che finora in questa stagione, eccezion fatta per qualche frangente, non c’è mai stato, quantomeno nelle vesti di una squadra arrivata quinta in classifica pochi mesi fa e attualmente in Champions League. Al termine dell’ennesima gara chiusa con un pareggio che vale meno di zero, poiché ‘ottenuto’ contro un’avversaria sulla carta più debole e per giunta in enorme affanno, viene difficile trovare un appiglio d’ottimismo: chi vuole si aggrappi pure ad una prestazione nel complesso discreta e alle due reti subite in modo episodico, ma la forte sensazione è che una delle annate potenzialmente più belle nella storia del club sarà invece una delle più complicate.
GENOA-BOLOGNA 2-2
GENOA (3-5-1-1): Leali; Marcandalli (1’ st Norton-Cuffy), Matturro, Vasquez; Sabelli, Melegoni (1’ st Ekhator), Frendrup (37’ st Ankeye), Miretti (20’ st Zanoli), Martin; Thorsby (20’ st Masini); Pinamonti.
A disp.: Sommariva, Stolz, Ahanor, Vogliacco, Accornero, Badelj, Bohinen, Pereiro.
All.: Gilardino
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Posch, Beukema, Casale, Miranda; Moro, Freuler; Orsolini (45’ st Holm), Odgaard (31’ st Fabbian), Dominguez (17’ st Karlsson); Castro (31’ st Dallinga).
A disp.: Bagnolini, Skorupski, Corazza, De Silvestri, Lucumí, Lykogiannis, Pobega, Urbanski.
All.: Italiano
Arbitro: Doveri di Roma
Ammoniti: 41’ pt Gilardino (G) dalla panchina, 19’ st Martin (G), 41’ st Pinamonti (G)
Espulsi: –
Marcatori: 37’ pt Orsolini (B), 12’ st Odgaard (B), 28’, 40’ st Pinamonti (G)
Recupero: 1’ pt, 4’ st
Simone Minghinelli
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Foto: Simone Arveda/Getty Images (via OneFootball)