Italiano: “La squadra lavora bene e c’è un grande spirito, tutti devono farsi trovare pronti. Castro ok, Karlsson ha cambiato espressione”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate stamattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Lazio-Bologna, gara valida per la 13^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 20:45.
Sapore europeo – «In questo momento siamo un po’ attardati rispetto al gruppone di testa, ma abbiamo grande entusiasmo: dobbiamo continuare sulla scia delle tre vittorie di file e mi aspetto una bella partita. Ho visto tutti i ragazzi motivati, sia quelli tornati dalle Nazionali che quelli rimasti a lavorare qui».
Sapore europeo – «Prima degli ultimi tre successi eravamo indietro rispetto a quella che riteniamo la nostra dimensione, adesso l’abbiamo riconquistata ma dobbiamo lavorare per rimanere a questo livello, perché le altre squadre vanno forte».
Ferguson insidia Odgaard – «Valuteremo gara dopo gara: Jens è un attaccante e sa essere incisivo anche sottoporta, Lewis può offrire intelligenza tattica, palleggio e inserimenti a fari spenti, ma lì possono stazionare pure Fabbian e Urbanski. Al momento Odgaard, che è anche un numero 9, ci sta dando molto, avendo pure un gran tiro dalla distanza. Ferguson comunque sta bene e sono contento per il rinnovo di contratto, essendosi legato a lungo a questo club. Lui stesso si sente in grande crescita fisicamente e come stabilità del ginocchio: la sua intelligenza e la sua personalità sono molto importanti per noi e Lewis lo sa. Abbiamo davanti sette partite in ventun giorni, quindi ci sarà bisogno di tutti».
Un altro Karlsson – «Ciò che Jesper ha vissuto a Roma lo sta aiutando a lavorare con più serenità, col sorriso: sono felice per tutto quello che ha dato alla squadra, non solo per il gol da tre punti. Fin dal giorno dopo gli si leggeva la soddisfazione in volto, nella mimica facciale e nella postura del corpo. È fondamentale trovare continuità, e ora lo vedo davvero molto bene: ci serve un Karlsson diverso da quello dei primi mesi, se è in questa condizione non può che essere un fattore positivo per noi».
Ndoye, non manca molto – «Dan non ha potuto lavorare con la squadra per la contusione e la ferita alla tibia rimediate a Roma, ma a breve rientrerà in gruppo e dovrà poi accelerare per rimettersi alla pari dei compagni. Mi dispiace per lui ma anche per il gruppo, perché nei periodi densi di impegni è necessario l’apporto di tutti».
De Silvestri, sicurezza e talismano – «’Lollo’ si sta comportando da grandissimo professionista con prestazioni ricche di qualità e attenzione. Ero a conoscenza della sua serietà ma dopo l’esclusione dalla lista Champions temevo potesse perdere qualcosa, invece sono davvero contento di lui per come si allena e per come guida i ragazzi anche quando non è in formazione: è dentro a questo gruppo al 100% ed è ancora un giocatore importante. È bello quando un tecnico può disporre di qualche allenatore in campo, qui ce ne sono tanti e hanno la maglia del Bologna tatuata addosso».
Casale cerca riscatto – «Durante la sosta Nicolò ha lavorato bene. Beukema e Lucumí, da dopo il Genoa, hanno trovato continuità in coppia e stanno facendo ottime cose, ma come detto ci sarà bisogno di tutti. In questi giorni Casale si è allenato con Beukema, mentre Jhon ha fatto la sua prima versa seduta solo ieri. Nicolò a Roma aveva avuto la possibilità di rimettersi in gioco negli ultimi minuti, e sono sicuro che se riceverà un’altra occasione si farà trovare pronto».
Castro ok – «Santiago è rientrato a pieno in gruppo, ha una situazione al polpaccio da gestire ma non è nulla di grave: è in condizione, sta bene e può dare il 100%».
Tutti coinvolti e pronti – «Chiedo ai ragazzi di andare sempre al massimo, in primis per alzare la qualità degli allenamenti e poi perché con così tanti match in pochi giorni dobbiamo essere tutti pronti. Proprio oggi mi sono complimentato con la squadra per come ci stiamo allenando: farlo così significa avere anche le capacità di affrontare ogni difficoltà. Inoltre, nell’era dei cinque cambi, spesso chi subentra può rivelarsi più importante dei titolare».
Esultanza con Orsolini – «Quando si parla di gruppo non ci si riferisce solo alla squadra, ma anche ai magazzinieri, agli autisti, ai cuochi, all’area comunicazione e così via. Quell’immagine festosa (al termine di Roma-Bologna, ndr) è il segnale dello spirito e del clima che c’è qui, un qualcosa che nelle scorse stagioni ha condotto a grandi risultati e che non dobbiamo mai perdere».
Aspettando Dallinga – «Io e Thijs abbiamo parlato ieri perché voglio che il suo obiettivo e il suo focus sia quello di fare gol sempre: un ragazzo giovane e di talento come lui non deve mai smettere di essere affamato. Mi ha raccontato un aneddoto con un suo ex allenatore che parlava della ‘teoria del ketchup’, secondo cui una volta che uno riesce a segnare si sblocca e poi i gol arrivano a raffica. In alcune situazioni è stato anche sfortunato, come contro il Monaco, a Liverpool o a Roma, ma quando le occasioni capitano significa che comunque il ragazzo sta lavorando bene: non deve perdere fiducia».
L’importanza della continuità – «Castellanos e Kean stanno facendo bene e i loro allenatori gli danno continuità, ma quella continuità bisogna guadagnarsela, perché dietro ogni giocatore ci sono altri compagni che spingono per avere spazio. In relazione ai nostri attaccanti posso dire che Castro e Dallinga hanno avuto le loro occasioni e ogni giorno continuano a contendersi la maglia, senza mai smettere di lavorare sodo: deve lavorare forte il titolare e ancor di più quello chiamato a ‘rubare la pagnotta’ al compagno, vale per loro come per chiunque altro».
Baroni, gavetta premiata – «Io e Marco siamo anche stati compagni al Verona, ricordo che andavo in camera sua durante i ritiri e mi facevo raccontare aneddoti su Maradona (sorride, ndr). Ogni volta che ci sfidiamo è un grandissimo piacere rivedersi, ci salutiamo sempre con grande affetto».