La Champions è troppo per questo Bologna: non basta una prova orgogliosa, il Lille passa 2-1 al Dall'Ara e di fatto elimina i rossoblù

La Champions è troppo per questo Bologna: non basta una prova orgogliosa, il Lille passa 2-1 al Dall’Ara e di fatto elimina i rossoblù

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Dentro o fuori, tutto in una notte. Quella contro il Lille non è una sfida ad eliminazione diretta ma in sostanza per il Bologna, ancora a secco di gol e di vittorie in Champions League, lo è eccome. Davanti ai 25 mila del Dall’Ara, nella quinta giornata della fase campionato, serve disperatamente una vittoria ai ragazzi di Italiano, che per l’occasione sceglie il 4-1-4-1: il rientrante Skorupski tra i pali, Posch, Beukema, Lucumí e Lykogiannis (preferito a Miranda) in difesa, Freuler ad agire da frangiflutti, Fabbian e capitan Ferguson (alla prima da titolare dopo più di sei mesi) interni, Orsolini e Ndoye esterni e Dallinga di punta, con l’affaticato Castro inizialmente in panchina. Genesio, con qualche defezione e il funambolo Zhegrova non al meglio, risponde con un 4-3-3 che vede Alexsandro (a lungo seguito dal BFC la scorsa estate) e Diakité al centro della retroguardia, André in mediana e un tridente composto da Sahraoui, il bomber David e Fernandez-Pardo.
Il primo squillo è di marca ospite e manco a dirlo porta la firma di David, che al 3′ non inquadra lo specchio con un sinistro a giro dal limite. Al 5′ battono invece un colpo importante i rossoblù (oggi in tenuta nera): filtrante di Orsolini per Dallinga e diagonale nel sacco dell’olandese, che però viene pescato in fuorigioco. E allora al 13′, su corner di Fernandez-Pardo, è Alexsandro che va vicino al gol colpendo un clamoroso palo di testa. La gara è molto vivace, e al 28′ anche Ndoye viene fermato dal guardalinee dopo un velenosa girata a lato. Col passare dei minuti i padroni di casa acquisiscono sempre più consapevolezza e coraggio, e al 39′ un combattivo Fabbian ci prova dal limite ma non riesce ad impensierire davvero Chevalier. Al 40′ si mette in luce Skorupski, autore di una provvidenziale uscita bassa su Fernandez-Pardo, poi al 41′ una bella trama felsinea libera al tiro Freuler, che però spara alle stelle. Tutto lascia presagire che si tornerà negli spogliatoi a reti bianche, ma al 44′ Posch rinvia addosso Beukema e favorisce l’inserimento in area di David, che serve a rimorchio Mukau: il congolese calcia a botta sicura e trova il corpo di Posch, la sfera torna sui suoi piedi e il secondo tentativo è quello vincente per lo 0-1. Beffa atroce e materiale per la Gialappa’s Band.
Nella ripresa i ritmi rimangono alti e si parte subito al 2′ con un errore in disimpegno di Ndoye, salvato da un altro tempestivo intervento di Skorupski sempre sui piedi di Fernandez-Pardo. Al 6′ lo stesso svizzero e Ndoye concludono da posizione invitante ma vengono murati dalla difesa francese, al 10′ Skorupski sbarra la strada a Gudmundsson, e all’11’ Chevalier è bravo a intercettare un cross ravvicinato di Lykogiannis che poteva diventare pericoloso. Attorno al quarto d’ora Dallinga, su assist dell’onnipresente Freuler, ha sulla testa il pallone del pareggio, ma da sottomisura centra in pieno il portiere, quindi al 18′ Ndoye si guadagna una punizione sulla fascia mancina e alla battuta va Lykogiannis: traiettoria tagliata sul primo palo, zampata di Lucumí (che mai aveva segnato in maglia rossoblù) e 1-1. Il Dall’Ara esplode ma purtroppo la squadra, come già accaduto alcune volte in campionato, si disconnette dal match quel tanto che basta per lasciare. Varchi in cui al 21′ si infila Fernandez-Pardo, che salta secco Ferguson in area e appoggia sul dischetto ancora per Mukau: il congolese, nessun gol in carriera quantomeno ad alti livelli, di piatto fa addirittura doppietta e gela lo stadio.
A quel punto la partita cambia, perché il BFC accusa il colpo e, nonostante i cambi di Italiano (dentro via via Miranda, Odgaard, Castro, Holm e Iling-Junior, passando al 4-2-4) non riesce più a riprendersi. Al 28′ Skorupski è superlativo nell’opporsi in rapida successione a David e Sahraoui, così come al 39′ ci mette una pezza notevole su Bouaddi, mentre i suoi compagni non vanno oltre ad una staffilata di Ferguson al 33′ neutralizzata da Chevalier. Il Lille, ora con Zhegrova, Mandi, Bakker e Haraldsson in campo, riesce a congelare il possesso sfruttando la propria superiore qualità tecnica, e a far correre il cronometro fino al 50′, quando l’inglese Oliver pone fine alle ostilità. Gli uomini di Genesio, attualmente dodicesimi con 10 punti, ipotecano la qualificazione come minimo ai playoff, il Bologna invece perde la quarta gara di fila, scivola al quartultimo posto e di fatto dice addio alla competizione con tre turni d’anticipo. La squadra fa quello che può, dà tutto e anche di più, non gioca affatto male ma perde sempre, non possedendo i mezzi per potersela giocare sul serio con avversarie di alto livello (avevamo un po’ sottovalutato il sorteggio, giusto fare mea culpa). E allora ciò che si prova dall’esterno, oltre all’innegabile frustrazione, è un forte senso di tenerezza. Peccato, peccato davvero.

BOLOGNA-LILLE 1-2

BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch (40′ st Holm), Beukema, Lucumí, Lykogiannis (23′ st Miranda); Freuler; Orsolini (23′ st Odgaard), Fabbian (30′ st Castro), Ferguson, Ndoye (40′ st Iling-Junior); Dallinga.
A disp.: Ravaglia, Erlic, Moro, Casale, Corazza, Pobega, Urbanski.
All.: Italiano

LILLE (4-3-3): Chevalier; Meunier (28′ st Mandi), Alexsandro, Diakité, Gudmundsson; Mukau (41′ st Haraldsson), André, Bouaddi; Sahraoui (28′ st Zhegrova), David, Fernandez-Pardo (41′ st Bakker).
A disp.: Mannone, Caillard, Cabella, Bayo, Ismaily, Touré.
All.: Genesio

Arbitro: Oliver (Inghilterra)
Ammoniti: 22′ pt Alexsandro (L), 33′ pt Lykogiannis (B), 9′ st Meunier (L), 36′ st Mandi (L), 40′ st Odgaard (B), 50′ st Zhegrova (L)
Espulsi:
Marcatori: 44′ pt, 21′ st Mukau (L), 18′ st Lucumí (B)
Recupero: 2′ pt, 5′ st
Note: 25.026 spettatori

Simone Minghinelli

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)