Il calcio non è finito con l’addio di Motta: dominio del Bologna di Italiano in casa Juve, resta il rammarico per i punti persi
Juventus-Bologna 2-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Allianz Stadium.
PRO
La lezione di calcio impartita – Ieri è andata in scena la sfida tra il passato e il presente rossoblù, e anche se alla fine è arrivato un pareggio si può sicuramente dire che se c’è stato un allenatore che ha dato una lezione di calcio all’altro, ovvero Vincenzo Italiano. Il Bologna ha giocato con spregiudicatezza, schierando quattro giocatori offensivi, un incursore come Pobega e due laterali bassi di spinta, e ha affrontato la Juventus senza nessuna paura ma anzi, consapevole della propria forza.
La prestazione di spessore – Se siamo dispiaciuti perché non sono arrivati tre punti contro la Juve, significa che ancora una volta il Bologna ha dimostrato di poter tenere testa alle grandi e anzi, di essere in grado di metterle sotto per buona parte dei novanta minuti.
La crescita della squadra – Il Bologna cresce anche perché i giocatori stanno entrando in condizione, soprattutto i nuovi. Lo zoccolo duro dei vari Beukema, Lucumí, Freuler e Orsolini sta facendo molto bene dall’inizio della stagione, mentre passando a chi l’anno passato non c’era e ieri ha fatto bene cito Holm, che ha disputato un’ottima partita, e Pobega, che si è messo in luce e ha trovato il suo secondo gol consecutivo. Nello scorso campionato Motta ha fatto grandi cose, ma non va dimenticato che aveva a disposizione giocatori molto forti. Italiano ha dovuto fare i conti con una squadra – per lui – totalmente nuova e con innesti che in avvio hanno faticato a carburare, per varie ragioni. Ora che diversi di questi singoli hanno cominciato ad ingranare, il BFC gira meglio e stanno arrivando sia le prestazioni che i risultati.
CONTRO
L’indegno finale di una storia bellissima – Ieri Motta non mi è piaciuto per niente. È chiaro che ora allena la Juventus e tira l’acqua al suo mulino, ma il teatrino che ha imbastito fino all’espulsione è stato desolante. Continuava ad accusare di simulazione i giocatori del Bologna, ovvero tanti dei ragazzi da lui allenati fino a sei mesi fa e che gli hanno regalato la più grande soddisfazione della sua carriera.
L’arbitro modesto e condizionato dall’ambiente – Le intemperanze di Thiago potrebbero aver sortito l’effetto sperato e influenzato l’arbitraggio, considerando che la Juve ha rischiato in più occasioni di terminare in inferiorità numerica e invece ha concluso la gara con tutti gli effettivi ancora in campo. Per me l’episodio più eclatante è l’incrocio di gambe tra Kalulu e Odgaard: Perin era in uscita ma la sensazione è che si trattasse di una possibile occasione da gol, dunque Marchetti e i suoi collaboratori avrebbero dovuto punire il bianconero con l’espulsione. Ancora una volta, però, un episodio che poteva volgere a favore del Bologna non è stato visto o valutato correttamente (discorso simile per l’entrata di Koopmeiners su Fabbian nel finale), e non si può non sottolineare come l’avversaria di turno fosse ancora una volta la Juventus.
Pepè Anaclerio
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Foto: Valerio Pennicino/Getty Images (via OneFootball)