Esce pure Ndoye e il Bologna vince e convince lo stesso: merito di una rosa profonda e di una squadra che somiglia sempre più al suo mister

Esce pure Ndoye e il Bologna vince e convince lo stesso: merito di una rosa profonda e di una squadra che somiglia sempre più al suo mister

Tempo di Lettura: 2 minuti

Bologna-Fiorentina 1-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

La svolta imprevedibilmente positiva – Nel primo tempo la Fiorentina aveva giocato un po’ meglio del Bologna, e quando Ndoye è dovuto uscire ci siamo tutti preoccupati parecchio, perché lo svizzero stava facendo molto bene e c’era il rischio di perdere imprevedibilità. Paradossalmente la partita ha invece virato verso i rossoblù, che hanno beneficiato dell’ingresso di Ferguson sulla trequarti e dello spostamento sulla fascia sinistra di Odgaard, con Dominguez a destra.

La bravura del mister (ma anche la forza della squadra) – Italiano è un ottimo allenatore e quando Ndoye si è infortunato è stato bravo a optare per Ferguson, ma la forza del Bologna è proprio questa: avere un calciatore come lo scozzese da poter inserire a partita in corso. Non mi fermo a questo, e sottolineo che ieri al Bologna mancavano due terzini mancini e un giocatore come Orsolini, ma sulle corsie c’è grane abbondanza e là davanti Odgaard e Dominguez hanno offerto un’ottima prova, non facendo rimpiangere nessuno. Holm ha giocato da adattato ma si sta disimpegnando bene anche a sinistra, senza contare che in basso a destra può uscire De Silvestri ed ecco che entra Posch… Insomma, nonostante le cessioni prestigiose il BFC resta una squadra di valore, la rosa è ampia e i calciatori sono tutti di buon livello.

I protagonisti principali – Dominguez ha fatto una gran bella partita, ha qualità e carattere ed è ancora giovanissimo. A Castro è mancato solo il gol (quello che invece ha trovato il solito prezioso ed encomiabile Odgaard), ma ancora una volta ha dimostrato di saper abbinare potenza e visione di gioco, mentre Ferguson cresce ad ogni uscita e ieri ha proprio cambiato volto alla gara. Chiudo parlando di Skorupski per fare i complimenti alla difesa: dopo che per tante volte il polacco era stato decisivo, ieri ha passato un pomeriggio tranquillo, e questo è un enorme merito di tutta la retroguardia.

Il livello rimasto alto – Sin dall’inizio dell’anno i risultati sono stati buoni, non va infatti dimenticato che finora in campionato il Bologna ha perso solo due volte. Nelle ultime settimane, però, la squadra sembra proprio essere cresciuta dal punto di vista dell’autostima e della consapevolezza, lo testimoniano prestazioni importanti come quelle in casa di Juventus e Benfica. Ieri è poi arrivata una vittoria di enorme carattere contro una rivale forte come la Fiorentina, che ha ottimi giocatori ed è ben allenata, segno che la squadra è ormai tornata agli alti livelli dell’anno scorso.

Gli stessi punti con la Champions in più – I giocatori hanno fiducia nel loro allenatore e nella sua proposta calcistica, è così dall’inizio dell’annata: perché la squadra ingranasse anche dal punto di vista dei risultati e dunque della classifica bastava solo avere un po’ di pazienza. Era naturale che viste le cessioni pesanti e il cambio di guida tecnica il Bologna avesse bisogno di un po’ di rodaggio, e a conti fatti il passaggio da un tecnico all’altro è stato molto meno traumatico del previsto, considerando che i rossoblù hanno gli stessi punti del 2023 e in questa stagione stanno anche disputando la Champions League.

CONTRO

L’infortunio di Ndoye – Quanto capitato a Ndoye, peraltro con Gosens nemmeno ammonito da Fabbri, è l’unica vera macchia della partita: speriamo che non si tratti di un problema serio e che gli esami di domani scongiurino il peggio.

Pepè Anaclerio

© Riproduzione Riservata

Foto: bolognafc.it