Ormai è il Bologna di Italiano: quando la squadra alza il ritmo può far male a chiunque. E tutto l'ambiente crede di nuovo all'Europa

Ormai è il Bologna di Italiano: quando la squadra alza il ritmo può far male a chiunque. E tutto l’ambiente crede di nuovo all’Europa

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Torino-Bologna 0-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Olimpico Grande Torino.

PRO

La seconda vittoria simile consecutiva – La partita di ieri si è sviluppata sulla falsariga di quella contro la Fiorentina, non a livello di spettacolo ma di dinamica. Nel primo tempo gli avversari hanno fatto un pochino meglio, poi però nel secondo il Bologna ha alzato il ritmo, ha cominciato a creare più occasioni ed è riuscito prima a sbloccare e poi a chiudere la gara. I rossoblù continuano così a mantenere un buonissimo ruolino di marcia, grazie ad un risultato non scontato su un campo ostico, maturato senza aver concesso nessuna vera occasione da gol al Torino.

Le tante note positive dai singoli – Dallinga è entrato, ha cambiato la partita e soprattutto si è sbloccato a livello personale: speriamo che il gol di ieri sia solo il primo di una lunga serie. Anche Fabbian ha impattato molto bene, Miranda e Holm sono in crescita costante e Freuler e Pobega compongono una mediana veramente tosta, col secondo che sto trovando un’ottima continuità sia di prestazioni che di reti.

Il nuovo Bologna che è sbocciato – Più passano le settimane, più ci rendiamo conto che la squadra è stata costruita molto bene anche quest’anno. La rosa è profonda, il calcio proposto è ottimo e le sfide di Champions affrontate finora magari non hanno portato in cassa i punti desiderati, ma stanno dando tanto al gruppo in termini di esperienza. Il gruppo ha definitivamente voltato pagina, ormai si identifica completamente col proprio allenatore e tutto l’ambiente Bologna non fa mistero di voler lottare nuovamente per l’Europa, sintomo che le ambizioni sono rimaste alte e che la visione c’è ed è a lungo periodo.

La coerenza e l’intelligenza di Italiano – Difendere la propria idea di calcio è di sicuro un vanto, non un difetto, e Italiano fa bene a perseguire le sue convinzioni. Nel contempo, però, sta dimostrando che in caso di necessità può anche non essere così integralista come viene descritto: ieri, ad esempio, non si è vergognato ad inserire Casale come quinto difensore per stringere i denti sul finire del match e portare a casa il risultato.

CONTRO

Le prove al di sotto delle aspettative – Castro e Dominguez sono apparsi sottotono, ma è normale, in quanto talenti molto giovani che vivono ancora di alti e bassi. Anche le prestazioni non all’altezza di Ferguson e Orsolini le ritengo pienamente giustificabili: il centrocampista è ancora in una fase di riadattamento dopo la lunga assenza e un certo saliscendi di rendimento è fisiologico, mentre l’attaccante rientrava proprio ieri dal problema muscolare patito contro il Monza. Tutti e quattro, comunque, restano frecce fondamentali all’arco di Italiano.

Pepè Anaclerio

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Foto: Valerio Pennicino/Getty Images (via OneFootball)