Il Bologna ci mette del suo, il solito Abisso fa il resto e il Parma di Chivu esulta: 2-0 al Tardini, brutta botta su morale e classifica rossoblù
Per il Bologna è un crocevia fondamentale per restare saldamente sul treno che conduce in Europa, per il Parma una delle ultime ancore di salvezza prima di affogare in zona retrocessione. Il derby della via Emilia, terminato 0-0 all’andata, torna sul palcoscenico del Tardini e si preannuncia più che mai combattuto, malgrado i 21 punti che separano le due squadre in classifica. Italiano, senza Holm, Odgaard e Pedrola, conferma come modulo il 4-3-3 già visto contro il Torino, con Moro davanti alla difesa e Freuler schierato da mezzala insieme a Pobega: in porta c’è Ravaglia, i terzini sono Calabria (all’esordio da titolare) e Miranda, gli esterni alti Ndoye e Cambiaghi (anche per lui prima chance dall’inizio) e il centravanti Castro. Sul versante opposto il nuovo arrivato Chivu, debuttante fra i ‘grandi’ dopo la trafila nel settore giovanile dell’Inter, deve fare i conti con ben nove assenze e si schiera in modo speculare: Bernabé gestisce la cabina di regia spalleggiato da Keita e Sohm, mentre il tridente offensivo è composto da Cancellieri, Bonny e Almqvist.
Avvio di gara vivace, con un paio di velenose discese ducali sulla fascia sinistra e un mancino debole di Ndoye controllato da Suzuki, poi al 5’ un nuovo problema muscolare ferma Bernabé: dentro Estevez. Al 18’ Castro prova a mettersi in proprio e scarica una botta dai venti metri che si perde sopra la traversa, mentre al 25’ un preciso cross di Freuler viene deviato a lato di testa da Cambiaghi. I rossoblù controllano le operazioni senza particolari affanni, ma manovrano abbastanza sottoritmo e finiscono col diventare prevedibili: al 32’ Pobega si avventa su un’imbeccata di Miranda ma vede il suo tentativo murato in corner, quindi Cambiaghi cerca la porta dal limite senza inquadrare lo specchio. Serve un episodio per rompere l’equilibrio e purtroppo al 35’ lo trova il Parma, in una delle poche sortite offensive: Beukema tocca inavvertitamente di mano un pallone alzato in area da Bonny, Abisso è lì a due passi e fischia un rigore assurdo per la dinamica del gioco ma che da regolamento nel calcio di oggi ci sta. Dal dischetto al 37’ va Bonny, che spiazza Ravaglia e fa 1-0, risultato con cui si va al riposo perché al 46’ Suzuki respinge in bello stile un’incornata di Ndoye, comunque pescato in offside.
La ripresa inizia senza cambi e con una brutta entrata di Cancellieri sul polpaccio di Miranda che viene ritenuta solo da giallo. Il possesso felsineo aumenta di minuto in minuto ma di vere occasioni da gol neanche l’ombra, poi al 18’ sempre Cancellieri sgambetta Cambiaghi interrompendo un’azione pericolosa e Abisso lo grazia dal secondo giallo: decisione assurda che favorisce i padroni di casa, con Chivu che corre subito ai ripari inserendo al suo posto Man. Italiano risponde gettando nella mischia Lykogiannis e Orsolini, e al 26’ il numero 7 lascia partire un gran sinistro che non va lontano dall’incrocio dei pali. In seguito ‘Orso’ chiede un rigore per trattenuta di Almqvist (pure lui già ammonito), ma Abisso e sala VAR fanno orecchie da mercante. Intanto i crociati, sornioni, lavorano bene di squadra e attendono il varco giusto per colpire in contropiede, cosa che effettivamente accade al 34’: Man recupera palla, percorre diversi metri in velocità e trova un varco dove Sohm si infila alla perfezione, battendo Ravaglia in diagonale. La partita di fatto termina lì, perché gli ospiti mollano il colpo e a nulla servono i tardivi ingressi di Dominguez e Ferguson, dopo quello di Fabbian: al 42’ Orsolini ci prova su punizione ma la mira è alta, infine al 48’ Fabbian incorna con identica sorte un traversone di Lykogiannis.
Tutto molto brutto, sul versante rossoblù, quanto visto questo pomeriggio, plumbeo come il cielo sopra il Tardini, perché al di là di un pessimo arbitraggio (usando un eufemismo) la prestazione della squadra è stata fra le più brutte della stagione: redini del match sempre in mano, sì, ma per farsene cosa? Una bastonata dolorosa sia sul morale di tutto l’ambiente che sulla classifica, con la rincorsa verso l’Europa che rischia di complicarsi e non poco. Il discorso, comunque, è molto semplice: il Bologna di Parma, di Empoli e di Lecce, ovvero delle ultime tre trasferte, le coppe europee il prossimo anno le vedrà dal divano. La speranza, però, è che il vero Bologna sia quello ammirato nella maggior parte delle altre gare, fra campionato, Coppa Italia e pure Champions League: starà a Italiano e ai suoi ragazzi, oggi tutti da 5 in pagella, dimostrarlo da qui a fine maggio.
PARMA-BOLOGNA 2-0
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Del Prato, Valenti, Balogh, Valeri; Keita, Bernabé (5’ pt Estevez, 35’ st Camara), Sohm; Cancellieri (20’ st Man), Bonny (35’ st Pellegrino), Almqvist (35’ st Lovik).
A disp.: Corvi, Marcone, Lovik, Trabucchi, Hainaut, Haj Mohamed, Plicco, Ondrejka.
All.: Chivu
BOLOGNA (4-3-3): Ravaglia; Calabria, Beukema (38’ st Dominguez), Lucumí, Miranda (21’ st Lykogiannis); Freuler, Moro (38’ st Ferguson), Pobega (28’ st Fabbian); Ndoye, Castro, Cambiaghi (21’ st Orsolini).
A disp.: Bagnolini, Skorupski, Casale, De Silvestri, Erlic, Aebischer, El Azzouzi, Dallinga.
All.: Italiano
Arbitro: Abisso di Palermo
Ammoniti: 2’ st Almqvist (P), 5’ st Cancellieri (P), 23’ st Calabria (B)
Espulsi: –
Marcatori: 37’ pt rig. Bonny (P), 34’ st Sohm (P)
Recupero: 2’ pt, 5’ st
Note: 19.510 spettatori
Simone Minghinelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)