Il sostituto di Saelemaekers? No, l’esterno perfetto per il calcio di Italiano. Finalmente Cambiaghi, e questo è solo l’inizio
L’ottimo ruolino di marcia fatto registrare dal Bologna nel girone d’andata è da rimarcare una volta di più se si pensa che per mesi Italiano non ha avuto a disposizione uno dei giocatori che, per caratteristiche, meglio si sposa con la sua filosofia di calcio. Solo sul finire di gennaio, infatti, il tecnico ha potuto effettivamente allenare Nicolò Cambiaghi, che nelle ultime due gare ha già dimostrato quali siano i suoi colpi e il suo potenziale: contro Milan e Cagliari l’ala ex Empoli ha servito due splendidi assist, entrambi per il gol del 2-1 ed entrambi decisivi per i tre punti finali.
Ma in aggiunta a ciò che entra a referto c’è tanto altro: la velocità con e senza palla, le accelerazioni fulminee, la costante ricerca dell’uno contro uno, l’imprevedibilità, il mirino sempre puntato verso la linea di fondo, tutte peculiarità che stanno cominciando a farci capire il perché di quei 10 milioni spesi con grande convinzione dal club all’inizio del mercato estivo. Parliamo appunto di un investimento importante su un ragazzo nel quale però il d.t. Sartori crede fin dai tempi del vivaio atalantino, e che ha notevoli margini di miglioramento (la carta d’identità recita 24).
Sbagliato, oggi come otto mesi fa, considerarlo il sostituto di Saelemaekers, proprio per le caratteristiche appena elencate e un’indole marcatamente più offensiva rispetto al validissimo ma un po’ discontinuo jolly belga, che sotto le Due Torri ha lasciato un ottimo ricordo e si sta facendo apprezzare anche a Roma. Cambiaghi è un esterno diverso, molto più simile a Ndoye se proprio si vuole azzardare un accostamento. Semmai l’erede di Alexis può essere individuato (specie guardando al futuro) in Dominguez, per tecnica nello stretto, frenate e ripartenze immediate, dribbling surplace, tendenza a entrare dentro il campo e quell’incedere caracollante che spesso ‘manda al bar’ gli avversari.
Il prossimo passo, per il buon Nicolò, sarà aumentare il numero di gol, fermo a 7 nelle 72 presenze fin qui accumulate in Serie A. Non a caso era stato lui stesso, in fase di presentazione, a esternare alla stampa la volontà di mettere più reti in cascina. Noi ci sbilanciamo: arriveranno presto. È inevitabile, se si considerano le sue doti balistiche e la facilità con cui salta l’uomo. A quel punto Cambiaghi aumenterà le frecce al suo arco e si confermerà l’esterno ideale per il gioco di Italiano. Anzi, meglio definirlo attaccante, seguendo le dichiarazioni del mister, che ai suoi laterali chiede sì intelligenza tattica e abnegazione difensiva ma in primis di saper essere mortiferi negli ultimi sedici metri.
Lui, Dominguez, Ndoye e Orsolini, in attesa di capire se anche il fragile Pedrola riuscirà a rendersi utile, compongono una batteria giovane, variegata, talentuosa e, senza voler essere di parte, con pochi eguali nel nostro campionato. E Italiano, dopo qualche infortunio di troppo, può finalmente sfregarsi le mani.
Fabio Cassanelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)