Italiano: “Atalanta sempre forte e pericolosa, dovremo svegliarci con le antenne dritte. Castro non ancora al 100%, Dallinga in crescita”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Vincenzo Italiano alla vigilia di Atalanta-Bologna, gara valida per la 32^ giornata di Serie A Enilive in programma domani alle 12:30.
Sette finali – «Domani non è uno spareggio, è il primo di sette spareggi: ci si gioca un posto per l’alta classifica, e quando ci sono in bello certi obiettivi non esistono partite facili. L’Atalanta è una delle squadre più forti del campionato e vanno curati anche i minimi dettagli, dovremo tenere alta l’attenzione. È un momento in cui stiamo dando continuità in termini di punti e prestazioni, e dovrà essere così anche domani: bisogna continuare su questi livelli».
Una Dea sempre fastidiosa – «L’Atalanta inizia a riempire l’area di rigore con tanti uomini e tutti sono pericolosi, aggressivi, sanno riconquistare palla, quindi meno riusciremo a stare nella loro zona di comfort e meno pericoli subiremo, ma tanto so già che avremo momenti dove soffriremo anche se l’abbiamo preparata nei minimi particolari: ci vorrà grande qualità anche in difesa. Mi aspetto come al solito una partita di grande ritmo, intensa e apertissima: sono convinto che sarà così ma spero che la nostra crescita continui, anche grazie all’iniezione di chi subentra. Inoltre se vogliamo competere con loro dobbiamo archiviare il passato, perché domani avremo un’altra gara in cui servirà la massima maturità, e io penso che la mia squadra sia maturata molto».
Bagarre per la Champions – «Nella zona di classifica in cui ci troviamo ora ci sono molte squadre di qualità e difficili da affrontare, che spesso ottengono risultati grazie alla loro forza, bravura e abitudine a stazionare in alto. Noi vogliamo rendere la vita difficile a tutti e cercare di mantenere questa qualità, necessaria a vincere le partite: da qui alla fine saranno tutti match complicati».
L’energia di chi subentra – «È bello parlare di queste cose, perché per me dev’essere un principio base per una squadra che intende fare risultato. Avere subentranti che hanno la giusta mentalità ti consente di non togliere qualità dal campo e mantenere alta l’intensità: adesso da questo punto di vista stiamo facendo bene. Il nostro calendario è tosto e ci sarà da giocarsi qualcosa contro chiunque, dunque a maggior ragione servirà l’apporto di tutti, sia di chi parte titolare che di chi entra. Non dobbiamo abbandonare questo concetto, ci tengo molto: anch’io da calciatore puntavo a mettere in difficoltà l’allenatore quando non mi sceglieva, e mi aspetto altrettanto dai miei ragazzi».
Carichi a mille – «In questo momento il Bologna ha grande entusiasmo e fiducia: quando si lavora col sorriso ci si può esprimere nel migliore dei modi, si può spingere più forte, perché la fatica arriva in ritardo e nulla ti pesa».
Il vero Aebischer – «Michel è un altro giocatore rispetto a quando è rientrato, all’inizio eravamo un po’ preoccupati perché non era il solito e non riusciva a fare la differenza. A Verona è entrato e mi ha mostrato le sua qualità, poi col Napoli ha attaccato l’interruttore un minuto prima del fischio d’inizio ed ha fatto una grandissima prestazione. Lo catalogo tra quei calciatori intelligenti con dinamismo e personalità, da quando si è sistemato sul piano fisico è un altro Aebischer».
Un Dallinga affidabile – «I gol arrivati a Empoli hanno aiutato Thijs, ma non ci dobbiamo soffermare sulle reti o gli assist ma su come uno si muove e aiuta la squadra. Io già a Venezia avevo parlato di un suo secondo tempo in crescendo. La gestione che stiamo attuando con lui sta dando risultati: sente meno dolore, anche se nelle prime sedute della settimana svolge un lavoro differenziato. Voglio continuare a vederlo così, in condizione e contento».
Castro non al meglio – «Speriamo che il problemino al piede vada via in fretta, se lo sta ancora trascinando dietro: non gli ha permesso di essere al massimo e non avendolo al 100% ho preferito Thijs, che sta sfruttando bene le sue opportunità. La mia idea è preferire chi può dare un apporto maggiore, poi chiaro che ‘Santi’ anche a mezzo servizio è un animale».
Nelle mani di Ravaglia – «Quest’anno ho parlato spesso con Federico e gli ho sempre detto che avrebbe trovato spazio e sarebbe stato coinvolto in tutte le competizioni: ha giocato in Champions League e in Coppa Italia, e ora deve farsi trovare pronto in campionato, proprio come ha fatto lunedì contro il Napoli. Per nostra fortuna abbiamo due portieri bravi e intelligenti che hanno lo stemma del Bologna tatuato sul petto. So che professionista è Ravaglia e dormo sonni tranquilli, poi potrà sbagliare qualcosa ma l’importante è che con la testa sia mentalizzato».
Atalanta, nessuna crisi – «Direi di aver visto tutte le partite dell’Atalanta, forse a Firenze non è stata la solita squadra arrembante, che crea molte palle gol, ma nelle altre è passato un filo sottile tra vincerla e perderla. Per me sono sempre loro: bisogna aspettarsi di tutto, perché se entrano in campo con piglio giusto diventano la solita macchina da gol. Domattina dovremo svegliarci subito con le antenne dritte».