Bologna-Inter 1-0: il Tosco l’ha vista così…
«Chi vince fa festa, chi perde protesta».
Partiamo dalla fine, perché le proteste dei calciatori dell’Inter sono lo specchio di chi perdendo, non se ne fa una ragione e deve accusare l’arbitro di turno: ma davvero per una rimessa battuta più avanti, che ha portato poi ad un’altra rimessa laterale battuta a difesa schierata e sulla quale la difesa stessa ha commesso un errore enorme, si può protestare così a lungo?
La realtà dice che il Bologna ha prodotto una finale ad altissima intensità con un forcing totale, catapultando palloni a profusione in area di rigore avversaria, l’ultimo dei quali è stato letale per l’errore difensivo dei nerazzurri e, soprattutto, per la prodezza di Orsolini.
Ennesima prestazione importante del Bologna che, nonostante il momento di forma non eccezionale, è comunque riuscito a mantenere altissimo il livello fisico e di attenzione: Bergamo è stato solo un incidente di percorso dentro ad una stagione esaltante, alla faccia del «mercato da 5» e delle «gite enogastronomiche di Champions». Ma coloro che partoriscono certe robe, poi non se ne vergognano?
Buone le prove di tutti i calciatori rossoblù, con Lucumí e Ndoye a giganteggiare e altri elementi ‘da rotazione’ che si sono fatti apprezzare: Aebischer (perfetto su Barella) e Dominguez (bravo a tenere sempre elevata la quota tecnica e a non perdere nemmeno un pallone), ad esempio, hanno dato una mano importante per non abbassare il livello generale della squadra.
Dallinga merita un discorso a parte. Intanto è importante ricordare che nella gestione della partita le cose le ha fatte bene: si è reso utile nel gioco spalle alla porta facendo risalire il campo alla squadra con un certo ordine, ed è stato efficace nella prima pressione per contenere le avanzate del centrale avversario che si alzava in palleggio.
Purtroppo, nell’unica occasione avuta sottoporta, ha trovato la deviazione fortuita di Pavard: diciamo che quest’anno tra reti annullate per fuorigioco millimetrici e deviazioni varie non è stato sempre fortunato, ma sembra che potenzialmente il calciatore possa essere forte.
I miei sessant’anni mi consentono una certa dose di pazienza nel giudicare i calciatori, quella che evidentemente i meno vecchi sembrano non avere. Ma è un problema loro.
Nel caso ci penserà Sartori in estate a rimpiazzarlo, sempre ammesso che il mercato lo farà lui e non Topo Gigio.
Curioso come uno dei d.t. più bravi e celebri del calcio italiano abbia rinnovato il contratto col Bologna nonostante debba fare mercato con «zero budget».
Misteri del calcio.
Tosco – Canale 88
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Foto: Alberto Sabattini/Getty Images (via OneFootball)