Picchio Rossoblù
La star del momento arrivava, il pubblico che si esaltava (Marco Baroni, ‘Picchio Rosso’, 2019) – Cerchi nei vecchi scatoloni virtuali qualche ricordo dell’Orsolini che fu e non trovi niente di così originale. Scartabelli a destra e manca e rintracci le parole di chi l’ha visto letteralmente crescere e non c’è nulla che ti strappi un «eureka!».
Fin da piccolissimo giocava col pallone nella piazzetta della sua città, nulla di nuovo o sconvolgente. Una crescita graduale: dal bianconero di città, Ascoli, fino a quello con passaporto europeo e sogni in grande. Troppo in grande. La Juventus nel 2017 lo acquista a titolo definitivo, ma Torino non si rivela l’habitat ideale dell’Orso, che viene girato all’Atalanta. Ma anche a Bergamo fatica ad acclimatarsi.
A quel punto, gli interrogativi aumentano. E se quella di Orsolini fosse una storia come tante? Di uno che stava per, avrebbe potuto, ma poi qualcosa, chissà, forse il carattere… Che ne era di quel ticket visto all’Ascoli Picchio, Orsolini-Favilli, che più di qualcuno aveva già predestinato pronto a prendersi la maglia azzurra? Sparito? Estinto?
Giammai. Sulla sua strada c’è un prestito di diciotto mesi a Bologna, piazza sul momento non propriamente entusiasta di «un panchinaro della Dea», del classico giocatore «da valorizzare per conto terzi, perché se si rivelerà buono la Juve se lo riprenderà». Perplessità, queste ultime, che con la tenacia del picchio Riccardo Orsolini è riuscito a scheggiare beccata dopo beccata, giocata dopo giocata, fino a conquistarsi contemporaneamente l’amore della tifoseria e un riscatto in rossoblù, in tutti i sensi possibili.
Quella di Riccardo non è una storia unica, tante se ne son lette e altrettante ne verranno. La sua unicità sta nell’incrocio con una Storia più lunga della sua, quella gloriosa, vincente e commovente finché vogliamo di un club che però, dagli anni Ottanta in poi, ha visto il suo blasone impolverarsi sempre più.
Non è lontano il tempo in cui talenti come il classe ’97 ascolano dovevano essere venduti per fare cassa, mentre adesso su quei talenti ci si investe e ci si costruiscono le basi per il futuro. E ad ogni freccia tecnica o tattica che ‘Orso’ aggiunge al proprio arco, come una prima convocazione o un primo gol in Nazionale, ora si esulta a voce piena, e non con quella gioia già un po’ nostalgica di chi sa che il ragazzino potrà goderselo ancora per poco.
Fino ad oggi Riccardo Orsolini ha contribuito, grazie a 5 gol e 4 assist, a far ottenere 11 dei 23 punti complessivi della sua squadra. E la sua squadra, senza se e senza ma, è il Bologna. Questa sì che è una storia come non se ne leggevano da un po’…
Fabio Cassanelli
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Foto: bolognafc.it