Sabatini: “Barrow e Ibañez in arrivo, stiamo costruendo un futuro-presente. Sinisa è una luce, la squadra e i nostri giovani vanno sostenuti”
Nella tarda mattinata di oggi Walter Sabatini ha presenziato al pranzo dei senzatetto organizzato presso il ristorante Diana. Nel corso della visita, il coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti sul posto. Ecco le sue parole – mai banali – a tutto tondo sulla stretta attualità rossoblù:
Musa e Roger in arrivo – «Barrow e Ibañez sono due operazioni remunerative sul piano tecnico per il Bologna, ma non voglio mancare di rispetto alla squadra attuale, non è che il loro arrivo cambierà totalmente il nostro destino. Sono integrazioni, non veri e propri rinforzi, parliamo di ragazzi del ’98 che devono fare il loro apprendistato: io non ho paura della carta d’identità, perché per me i giocatori si distinguono per qualità e non per età, ma credo sia normale concedergli qualche mese di ambientamento».
Questo Bologna merita fiducia – «Sono orgoglioso di questo gruppo e pregherei tutti, anche i più acidi, di sostenere sia la squadra stessa che la nostra idea di squadra, proiettata nell’immediato futuro. Io non mi addentro troppo nel futuro perché devo fare i conti col mio passato da fumatore, non guardo mai oltre i due anni, e infatti al momento sto pensando al prossimo luglio: la rosa attuale, con qualche altra integrazione in estate, darà grandi soddisfazioni ai bolognesi. È un impegno che ho preso lo scorso anno e ci terrei che tutti i tifosi, insieme alla stampa, sostenessero questi ragazzi».
Giù le mani dai giovani – «Alcuni ‘loschi individui’ hanno bastonato i nostri giovani, uno in particolare, e la ritengo una cosa insopportabile, perché magari certi giornalisti non hanno visto la partita da vivo a Torino ma dal telefonino. È stato detto che ieri Schouten ha giocato male, invece per me ha dimostrato di essere un signore del centrocampo, ed è un classe ’97. Stesso discorso per Skov Olsen, un ’99, che appena entrato ha determinato situazioni importanti, e poi Nico Dominguez, che ha illuminato la scena con due-tre giocate di altissimo livello. Ma lo sapevamo, perché è argentino, e gli argentini hanno un metabolismo calcistico diverso dagli altri. Pregherei tutti di aiutare la squadra e la società, che ha intrapreso una strada molto difficile, sono convinto che abbiamo davanti un percorso eccezionale».
Campaccio a Torino – «Ieri il campo era quasi impraticabile, lo dico con rammarico, il fondo dell’Olimpico era in condizioni pietose. Naturalmente questo ha penalizzato loro come noi, non è una scusa».
Ai dettagli per Ibañez – «Stiamo lavorando, domani arriveranno i suoi procuratori per sistemare le questioni salariali ma l’accordo con l’Atalanta è chiuso. Come detto è un classe ’98, titolare dell’Under 23 brasiliana, e questo conferma che il Bologna ha un futuro prossimo, un futuro che è già domani, lo definirei un futuro-presente. L’importante è non stroncare i giocatori».
Arbitri (e addetti VAR) ‘distratti’ – «Non mi arrabbio mai a riguardo, anzi, di solito non so nemmeno chi è l’arbitro, lo imparo alla fine del primo tempo: la considero una variabile insignificante. Però nella tarda serata di ieri Sinisa mi ha scritto un messaggio dicendo: “Ma i nostri rigori non li vedono mai?», alludendo forse al rigore che è stato concesso alla Roma. A Torino ci sono stati alcuni episodi dubbi, ma io non faccio mai troppo riferimento a questo aspetto».
Apologia di Palacio – «Gli errori di Rodrigo sono quasi necessari, se avesse sempre la lucidità di concludere in porta parleremmo di un giocatore supersonico, di Agüero. Ha i suoi 38 anni ma il modo in cui ancora esprime la sua qualità in campo è qualcosa di eccezionale, quindi credo si possa perdonare. Tra le altre cose, quando uno fallisce delle occasioni vuol dire che si trova lì, non è che ce lo portano con la sedia gestatoria, lui in zona gol ci arriva correndo e scattando. Da qui a fine stagione mi aspetto altre prestazioni eccellenti e gol pesanti, e li farà».
Prospettive rosee con Sinisa – «Forse con Mihajlovic sempre presente avremmo girato a 29 punti, e non esagero, conoscete tutti la forza e l’impatto emotivo oltre che tecnico di questo allenatore. Siamo stati bravi a gestire la situazione, potendo confidare nel carattere di uno staff eccezionale, ragazzi che sanno fare il loro mestiere con armonia e generosità reciproca: hanno tenuto benissimo in mano la squadra, però la luce e il carisma che Sinisa porta a Casteldebole è impareggiabile. A mio avviso abbiamo qualche punto in meno ma sono contento dei 23 attuali, specialmente perché credo che la proiezione nel girone di ritorno sia superare. Mi ritengo un uomo ambizioso, e gli altri dirigenti sanno che spero di andare oltre i 50 punti, ma anche realista: per riuscirci dovremo correre forte da adesso in poi, ma lo faremo».
Vignato e le altre mosse di mercato – «Ci stanno chiedendo alcuni giocatori ma non uscirà nessuno, così vuole Sinisa, a parte forse Paz se accetterà di andare a giocare in B, al momento per lui non abbiamo un mercato in Serie A. Vignato sarebbe rimasto qui fin da subito se non fosse arrivato Barrow, ma avendo preso quest’ultimo il mister teme che potrebbe diventare un ‘esubero’ e trovare poco spazio. Invece di spazio ne merita, perché è un ragazzino fortissimo, quindi lo lasceremo ancora in prestito a Verona».
Foto: bolognafc.it