Stagione surreale per il Bologna, ma un ambiente unito può essere l’arma in più
Momento a dir poco complicato per il Bologna, che sabato pomeriggio affronterà l’Udinese privo di ben nove giocatori: Denswil, Dijks, Krejci, Medel, Sansone, Santander, Schouten, Soriano e, tegola dell’ultima ora, Svanberg. Formazione obbligata quella che Mihajlovic dovrà schierare nel primo anticipo della 25^ giornata di campionato, per una situazione che oggettivamente rasenta l’incredibile.
Non è mai mancato e non mancherà l’affetto della Curva Andrea Costa, traino di tutto il Dall’Ara, come resta forte la mentalità e l’autostima di un gruppo che non cerca attenuanti nonostante le numerose assenze. Non si può certamente parlare di stagione fortunata sotto questo punto di vista, fin da luglio la squadra è stata giocoforza costretta a convivere con problematiche che avrebbero abbattuto anche il più solido degli spogliatoi. Tutto questo per ricordare il piccolo miracolo che Mihajlovic e il suo staff stanno compiendo: 33 punti in 24 partite sono un vero e proprio tesoretto messo in cascina, alla faccia della cattiva sorte.
Ci sarà da sudare per i rossoblù negli ultimi quattordici incontri, in particolare da qui a due-tre settimane, ma non si parli di stagione fallimentare, sbraitando a destra e a manca, se le cose dovessero prendere una piega diversa da quella sperata. Un ambiente unito e combattivo, in cui tutti remano nella stessa direzione, può davvero essere l’arma in più. Un’arma in grado di fare la differenza.
Mario Sacchi
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Foto: Damiano Fiorentini