Dijks, Santander e le rotazioni a centrocampo: la sosta ha inserito tante frecce nell’arco di Mihajlovic
Parlare di emergenza, in un momento storico del genere, risulterebbe come minimo indelicato. Diciamo, allora, che durante la stagione il Bologna ha attraversato dei momenti di penuria di elementi a disposizione. E la contemporanea assenza di giocatori infortunati o squalificati (si pensi alla sfida casalinga con l’Udinese, quando Mihajlovic ha dovuto convocare addirittura sette ragazzi della Primavera) ci ha spesso privato della possibilità di osservare la massima espressione ‒ almeno sulla carta ‒ delle potenzialità rossoblù.
L’esempio più lampante è Dijks, primo proprietario della fascia di sinistra, che ha issato bandiera bianca dopo una manciata di partite ed è tornato ad affacciarsi a Casteldebole proprio mentre il campionato veniva sospeso. Il suo appezzamento di campo ha cambiato più di un padrone durante l’anno, ma nessuno degli incaricati ha soddisfatto a pieno. Ora che ‘il Trattore’ è potenzialmente tornato a disposizione, come cambierebbe la fisionomia della squadra nel caso in cui il pallone tornasse a rotolare? A Denswil verrebbe concessa un’altra chance come centrale in coppia con Danilo o ci sarebbe spazio solo in panchina, complici le buone prestazioni offerte sin qui da Bani? L’olandese si troverebbe a contendere una maglia all’ex Chievo o a Krejci come sostituto di Mitchell?
Gli interrogativi non sono che all’inizio. Dominguez, Medel, Poli, Schouten e Svanberg (oltre al trequartista Soriano): difficile ricordare un’occasione in cui tutti e cinque siano stati contemporaneamente a disposizione. Quando questo avverrà, qualcuno avrà il posto garantito (forse Schouten) e gli altri quattro si contenderanno la maglia rimasta, oppure ogni settimana partiranno tutti con le stesse identiche possibilità di conquistarsi il posto? Il rientro di un terzino di spinta come Dijks renderà necessaria una maggior copertura a centrocampo, in questo senso penalizzando a priori Dominguez e forse anche Svanberg, o il mister eviterà considerazioni di stampo conservativo come queste?
Infine, nella testa di Sinisa il neo arrivato Barrow dovrebbe fungere da riferimento centrale nell’attacco dei felsinei. Santander si era peraltro escluso quasi subito da questa disputa, rimediando due infortuni muscolari che lo hanno tenuto complessivamente ai box per due mesi e costringendo il tecnico serbo ad affidarsi a Palacio e a Musa per i ruoli di punta e ala sinistra (pur svariando tantissimo). Il rientro del ‘Ropero’, tornato a disposizione per la partita dell’Olimpico contro la Lazio, l’ultima prima dello stop, aveva però profilato all’orizzonte un ballottaggio: se e quando Mihajlovic punterà su di lui come unico ariete, chi sarà schierato sulla fascia e chi invece sacrificato, tra Barrow e Palacio?
È piacevole interrogarsi su un futuro pressoché sconosciuto quando le risposte non sono poi così importanti, ma attenzione: non va dimenticato che, al pari del Bologna, tutte le altre squadre ritroverebbero delle pedine pesanti, nel caso in cui la stagione dovesse riprendere. Ad eccezione dei lungodegenti (si pensi, su tutti, ai profili di Pavoletti e Zaniolo), buona parte dei calciatori fermi all’inizio di marzo sarebbero nelle condizioni di assicurare almeno qualche scampolo di gara, dando vita ad una sorta di mini torneo che i venti club di Serie A potrebbero disputare – proprio nel momento clou del campionato – sfoderando i loro undici migliori.
Alle ragioni pleonastiche per cui tutti noi vorremmo che il calcio ripartisse al più presto, seppur nel desolante scenario delle porte chiuse, si aggiunge dunque la consapevolezza che assisteremmo ad un finale avvincente su qualsiasi fronte, come non capitava da anni. Anzi, da secoli.
Fabio Cassanelli
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