Bigon: “Tomiyasu rimane, Supryaga al momento è una pista chiusa. Dietro abbiamo Medel, vedremo se capiterà qualche occasione”
Questa mattina allo stadio Dall’Ara, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto rossoblù Aaron Hickey, Riccardo Bigon ha fatto il punto della situazione sul mercato del Bologna, toccando tutti i temi di stretta attualità. Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo:
Bani al Genoa, sarà rimpiazzato? – «Nel calciomercato mai dire mai, mancano pochi giorni alla fine e magari qualche occasione può saltar fuori. L’uscita di Bani non è strategica ma un’opportunità di mercato, soprattutto per il ragazzo. Oggi abbiamo in rosa quattro centrali, contando Medel, e doppi ruoli in tutti i reparti. Numericamente siamo completi, e se Bani fosse rimasto avremmo avuto un centrale in più. A Mattia va un grande ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto».
Buona plusvalenza per una seconda linea – «Bani era un potenziale titolare non un titolare inamovibile, l’anno scorso ha giocato tanto mentre in queste prime due gare non è entrato. Certamente parliamo di un difensore bravo e affidabile».
D’accordo con Mihajlovic – «Ormai dovreste sapere che non faccio mai operazioni senza condividerle con il tecnico. Anche questa è stata condivisa con Sinisa, nonostante non avesse inserito Bani tra i giocatori da cedere: parlandone con lui e valutando le questioni numeriche e la situazione attuale, oltre all’opportunità per il ragazzo, abbiamo deciso di procedere. Lo stesso Bani, appunto, troverà una condizione lavorativa migliore, perché con ogni probabilità al Genoa avrà più spazio».
Difesa e retroscena – «Io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno, abbiamo un difensore centrale in più che è Tomiyasu e a destra è arrivato De Silvestri, e il suo valore non di discute. Inoltre c’è Medel, che in quel ruolo ha vinto due Coppe America. Non sono arrivati Nesta e Maldini, ma vi svelo che il 20 gennaio eravamo all’estero per comprare un centrale che oggi è stato acquistato in Premier League, purtroppo le condizioni sono cambiate a causa del COVID. Certe operazioni non abbiamo potuto concluderle, se vale per il Barcellona deve valere per tutti gli altri club a cascata».
Soluzioni in rosa – «Medel può fare sia il mediano che il centrale, se lo spostiamo dietro abbiamo risolto il problema a livello numerico. Poi abbiamo ancora in rosa Mbaye, Calabresi e Paz, che possono ricoprire quel ruolo».
Ipotesi prestito – «Potrebbe essere una strada, la prendiamo in considerazione, io e Walter ragioniamo su ogni possibile opportunità: per un prestito o due non muore nessuno. Da qui a lunedì? Vediamo, ma aumentare il livello di questo organico con un prestito non è facile, perché chi esce in prestito è un giocatore magari ai margini o che di recente ha avuto problemi».
Situazione complessa – «La previsione del budget del Bologna e delle altre 19 squadre di Serie A è di perdita. Il fatturato è minore, poi ci sono club che perdono tanto ma fatturano anche tanto. Cifre non ne faccio, perché non è la mia materia, ma in generale la stagione purtroppo da fatturati ridotti».
Tomiyasu rimane? – «Possiamo dire di sì, pensiamo di tenere i calciatori più bravi e riteniamo che valgano più di quello che il mercato offre. Non si può certo affermare che il Milan abbia offerto poco, ma oggi sul mercato non c’è la potenzialità globale per offerte congrue alle nostre valutazioni. Non faccio numeri, dico solo che la valutazione del Milan non collima con la nostra, fermo restando che per cederlo avremmo anche dovuto pensare ad un’immediata sostituzione, perché Tomi è un titolare».
Supryaga, è un arrivederci – «Se la Dinamo avesse accettato l’offerta che ritenevamo congrua, avremmo concluso l’affare. Direi che al momento è una pista chiusa. Per noi Supryaga era un investimento per il futuro, e non arrivando lui non abbiamo l’assoluta necessità di inserire un altro prospetto. Il giocatore ci piace, vedremo se sarà possibile riaprire la pista in futuro».
Juwara e altri in uscita – «Stiamo valutando, tra i calciatori rimasti, quelli che potrebbero avere una collocazione esterna: man mano che la rosa si avvicinerà al numero finale, decideremo chi tenere e chi mandare a giocare altrove».
Saputo c’è, comunque – «Il presidente non rilascia spesso interviste da Canada, e purtroppo non può ancora venire in Italia: non è colpa sua, dovrebbe fare la quarantena al rientro. Tutto l’ambiente gli manca molto e non vede l’ora di tornare, ma è sempre presente, lo sentiamo spesso via video».
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