Skorupski, l’intoccabile. Ma fino a quando?
Dopo essere stato il giocatore più bersagliato dalle critiche, persino quando il Bologna di Mihajlovic girava meglio di quanto non stia facendo in questa prima parte della stagione 2020/21, Lukasz Skorupski ha iniziato a defilarsi dall’occhio del ciclone. Difende la porta di una squadra che incassa gol da 38 gare consecutive, per cui è sacrosanto non addossargli tutte le colpe e interrogarsi invece sulla stabilità difensiva del collettivo, ma è anche vero che il portiere polacco non si è mai realmente riscattato, e da due anni continua a inanellare prestazioni altalenanti.
Molto reattivo sulle conclusioni ravvicinate, non è impeccabile nelle uscite e nella lettura di certi tiri dalla distanza, e purtroppo fatica abbastanza anche a giocare con i piedi, così come gli chiede di fare Sinisa: in fase d’impostazione, i suoi rasoterra a cercare l’accorrente Schouten sono un thriller dietro l’altro. Nonostante ciò, Skorupski non è mai stato messo neanche lontanamente in discussione, Da Costa è rimasto a scaldare la panchina e soprattutto la dirigenza ha sempre smentito la necessità di intervenire sul mercato alla ricerca di un nuovo numero 1.
Le domande, allora, fioccano spontanee: perché se Orsolini sbaglia qualche partita viene lasciato fuori a vantaggio di Skov Olsen? Perché Sansone, da quando è arrivato Barrow, trova sempre meno spazio? Come mai ad un Denswil tutt’altro che convincente sono stati preferiti prima Bani e ora, dopo il suo spostamento al centro, Tomiyasu? In sintesi: se un elemento non è in condizione, da che mondo e mondo gli si concede un periodo di riposo nel tentativo di colpirlo nell’orgoglio e farlo reagire, ma anche di proteggerlo dalle critiche della piazza. Per quale motivo questo non sta avvenendo con Skorupski? Si deve supporre che Da Costa sia stato sufficientemente valutato in allenamento e non ritenuto più all’altezza? E ancora: nel Bologna di oggi, che fa giustamente un vanto dello schierare molti giovani talenti, sarebbe un’eresia dare una chance a Federico Ravaglia? Di Donnarumma ne nascono pochi e Mihajlovic lo sa meglio di chiunque altro, essendosi assunto la responsabilità di far esordire ‘Gigio’ quando aveva solo 16 anni, ma quale realtà migliore di quella in divenire che abbiamo a Casteldebole per correre un rischio?
L’intoccabilità di Skorupski non è suffragata dalle sue prestazioni, e non si comprende per quale ragione Sinisa si stia ostinando a scommettere su due pilastri che non stanno dando le conferme sperate, ovvero il portiere e il modulo. Che ne dici mister, la diamo una ritoccatina alla formazione prima che la testardaggine ci faccia perdere altri punti per strada?
Fabio Cassanelli
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