Parma-Bologna 0-3: il Tosco l’ha vista così…
È un Bologna diverso quello che si vede da un po’ di partite: più basso e stretto fra i reparti, meno lungo sul campo nell’andare a prendere gli avversari, probabilmente meno spettacolare e un filo più concreto.
Le 2 vittorie nelle ultime 4 partite, arrivate contro Verona e Parma, non sono state frutto di gare arrembanti, così come le sconfitte con Juventus e Milan sono arrivate dentro a prestazioni attente ed equilibrate.
Insomma, Sinisa sta trasformando la squadra: in che direzione, lo scopriremo… Potrebbe anche tornare indietro? Chissà.
Se e quando la condizione atletica generale lo permetterà, potremo forse riammirare un BFC che al sottoscritto sinceramente piaceva di più. Per adesso mi tengo questo e buona grazia.
D’Aversa, dal canto suo, ieri ha tentato di incartare tatticamente la gara con uno schieramento particolare rispetto al consueto 4-3-3: l’assetto iniziale dei ducali prevedeva infatti la difesa coi tre centrali, la mediana con esterni di gamba di chiara vocazione difensiva e due uomini in aiuto alla prima punta. In sintesi, un 3-4-2-1 che ha creato solo alcune difficoltà ai rossoblù, per via di qualche accoppiamento di difficile lettura in mezzo al campo.
Si sono così create un paio di situazioni in cui Brugman ha goduto di una certa libertà di manovra, che non solo ha portato al tiro in prima persona il centrocampista uruguaiano, ma anche generato alcune sortite prive di copertura che potevano darci qualche grattacapo.
Le contromisure tattiche sono state colmate attraverso una copertura più di reparto che non individuale, vedendo così un centrocampo che ha dovuto, di volta in volta, decidere gli accoppiamenti: insolito, ma a volte può capitare.
Così come può capitare di sbloccare una partita con un calcio piazzato sul quale a colpire è un calciatore tra i meno dotati nel gioco aereo, lasciato colpevolmente solo sul secondo palo, per poi raddoppiare sulla prima vera azione ben congegnata dai felsinei.
Nella ripresa, paradossalmente, i cambi di D’Aversa hanno riequilibrato l’assetto difensivo del Bologna: più logici gli accoppiamenti davanti al 4-3-3, così i rossoblù hanno confezionato una mezzora di assoluto dominio tattico che ha annichilito qualsiasi tentativo di rimonta dei padroni di casa, prima di entrare nei quindici minuti finali in cui i crociati l’hanno messa ‘in caciara’, facendo entrare chiunque dalla panchina e chiudendo con un 4-2-3-1 in cui si sono viste alcune cose interessanti di Zirkzee nella posizione di prima punta e poco altro.
Tutto sommato possiamo parlare di una prestazione generale soddisfacente, dentro ad un match che conteneva la classica polpetta avvelenata: il BFC dapprima l’ha individuata, adattandosi ad una sfida più tattica, e poi l’ha rigettata, sfruttando il suo tasso tecnico decisamente superiore.
Sperando possa essere di buon auspicio per il futuro, nutro qualche perplessità sul fatto che quella del Tardini sia stata la vittoria della svolta: troppe volte in questa stagione i rossoblù hanno fallito la gara che conta. Sarà così anche col Benevento?
Indipendentemente dal valore dell’avversario, il Bologna deve trovare se stesso e in questa stagione non ci è mai riuscito del tutto: senza i tanti infortuni e alcune distrazioni in momenti clou di partite importanti, forse sarebbe potuto cambiare il destino di un campionato che rimarrà purtroppo un grande rimpianto. Perché questa squadra è migliore, e di molto, rispetto alla modesta posizione che occupa in classifica.
Tosco – www.madeinbo.tv
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