Le mosse di Sinisa e il brio dei sostituti: ha vinto la panchina. Soumaoro errori e riscatto, Skorupski non impeccabile ma decisivo
Crotone-Bologna 2-3: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri allo Scida.
PRO
La reazione d’orgoglio nella ripresa – Non sono d’accordo con chi dice che il Bologna non è stato in campo nel primo tempo, a mio avviso nel primo quarto la squadra aveva fatto bene bene, poi si è effettivamente spenta la luce e i felsinei sono usciti dal campo. Ci tengo però a evidenziare il ribaltone avvenuto nella ripresa, perché non era scontato che i ragazzi di Sinisa riuscissero ad avere quella reazione: che sia arrivato lo scatto mentale che cercavamo, di cui parliamo da tanto tempo? La rimonta di ieri non è banale, perché comunque il Crotone aveva fame, per loro una vittoria sarebbe stata fondamentale per tenere vive le speranze di salvezza. Sento dire «vabbè, è pur sempre l’ultima in classifica», ma che c’entra, erano ultimi anche nel primo tempo. Non era per nulla scontato che nel secondo tempo il BFC riuscisse ad adottare un approccio così, e spero sia l’anticipazione di un finale si stagione in crescendo.
Le intuizioni di Mihajlovic – Il mister ha dimostrato ancora una volta di essere un valore aggiunto. Intanto ha dimostrato maturità, sottolineando anche nella conferenza stampa post gara di non aver ribaltato lo spogliatoio nell’intervallo ma di aver cercato di solleticare l’orgoglio dei suoi: questo è importante e significativo, perché le parole possono fare più male di uno schiaffo. Ha poi mostrato grande coraggio, e oltre ai primi due cambi (fuori Svanberg e Orsolini, dentro Schouten e Skov Olsen) che hanno mosso qualcosa, ha indovinato i due successivi, perché l’ingresso di Sansone e Vignato ha spaccato la partita. Il Bologna si è disposto con un 3-4-1-2 super offensivo costruito da tre difensori e sette giocatori più predisposti per attaccare che per difendere, una mossa che avrebbe potuto anche portare ad una sconfitta pesante. Sinisa invece ha avuto ragione e l’ha avuta fino alla fine, perché una volta arrivato al 2-2 avrebbe potuto mettere un difensore o un centrocampista in più per coprirsi, ma l’ha voluta vincere e ci è riuscito.
L’impatto dei sostituti – Mi dispiace per le tante critiche a Orsolini, ieri ha avuto anche sfortuna: è stato fra i più vivi nel primo quarto d’ora, poi tutta la squadra si è spenta, lui è uscito e il Bologna ha ribaltato il risultato. Vedendola così è fin troppo facile addossare le colpe a lui, ma non credo che la partita sia girata dopo la sua sostituzione, e lo stesso vale per Svanberg. Le loro sostituzioni hanno fatto scattare qualcosa nella testa degli altri, ma a cambiare il corso della gara sono stati il nuovo assetto tattico e l’ingresso di Sansone e Vignato. Proprio riguardo ai subentrati, meritano una menzione pure Skov Olsen, che è in continua crescita e ieri ha segnato una rete di grande caparbietà, e Schouten, che ha sbagliato i primi palloni toccati ma non ha perso fiducia, ha continuato a giocare e poi ha tirato fuori dal cilindro un gol bellissimo.
Il modulo della rimonta – Con interpreti diversi, credo che il 3-4-1-2 visto ieri nel secondo tempo possa essere riproposto anche in futuro, per adattarsi agli avversari o per cambiare le carte in tavola, è una soluzione in più che il BFC ha a disposizione. Chiaramente dietro le punte dovrebbe esserci Soriano e in mezzo al campo un interditore puro, alla Medel, mentre sui lati potrebbero essere schierati esterni a tutta fascia come Vignato e forse anche Skov Olsen, che sta imparando a farlo, oppure profili meno offensivi. Insomma, c’è da studiare bene il miglior incrocio di caratteristiche possibile, ma credo sia una strada percorribile.
CONTRO
I cali di tensione – Ha ragione Mihajlovic quando dice che gli alti e bassi di questa squadra sono da pazzi, ieri il Bologna non aveva impattato male la partita ma alla prima difficoltà si è perso e ha addirittura chiuso il primo tempo sotto di due gol. In questo non vedo particolari colpe nei singoli, sfido a trovare un giocatore da salvare dopo i primi 45 minuti, ma nel complesso ci sono stati un paio di elementi che, seppur con delle attenuanti, hanno giocato peggio del solito. Soumaoro è stato protagonista di entrambi i gol avversari: ha lasciato passare il cross di Messias sulla punizione che aveva causato proprio lui, poi ha commesso un’ingenuità trattenendo Di Carmine in area, quando avrebbe dovuto capire che il pallone non stava nemmeno transitando dalle sue parti e non c’era alcun bisogno di fare fallo. Va però sottolineato come, nonostante questi errori, nella ripresa il francese abbia avuto una buona reazione caratteriale e sia anche riuscito a trovare il gol. Di Skorupski, invece, va evidenziata la parata decisiva che ha sventato il 3-2, ma non si può dimenticare che sulla prima rete non era parso impeccabile e che più volte, forse a causa del vento, ha mostrato delle incertezze sulle uscite alte.
La pausa per le Nazionali – È un peccato che la sosta capiti proprio adesso che i rossoblù sono riusciti a fare ciò per cui più li si rimproverava, ovvero tirare fuori il carattere a prescindere dall’importanza della partita: affrontare subito altre sfide gli avrebbe fatto bene. In ogni caso, resto fiducioso anche riguardo ai prossimi impegni, nonostante il valore di Inter e Roma. I giallorossi, ad esempio, hanno recentemente perso 2-0 a Parma, e chi ci dice che non potrebbero perdere anche contro il bel Bologna ammirato nel secondo tempo di ieri?
Pepè Anaclerio
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