Bergamo, due anni dopo: nel 2019 turnover massiccio per dosare le forze, stavolta Mihajlovic se la gioca coi migliori (infortuni a parte)
La gara del 4 aprile 2019 a Bergamo contro l’Atalanta rimane ancora oggi l’unica della gestione Mihajlovic che il Bologna abbia disputato con la testa completamente da un’altra parte. I rossoblù avevano appena battuto all’ultimo tuffo il Sassuolo grazie a Destro e quattro giorni dopo avrebbero piegato anche il Chievo: il mister serbo valutò che i suoi non avessero grandi possibilità di resistere alla Dea nemmeno con l’undici titolare, e per quel turno infrasettimanale decise di schierare una formazione infarcita di seconde linee: da Calabresi a Falcinelli, passando per Gonzalez, Krejci, Donsah e Nagy.
Fu una partita senza storia e che alla Storia con l’iniziale maiuscola avrebbe potuto essere consegnata se i nerazzurri non avessero avuto pietà, ma dopo aver segnato quattro reti nel primo quarto d’ora gli uomini di Gasperini si accontentarono di gestire il risultato fino alla fine, e il capolavoro su punizione di Orsolini che decretò il 4-1 finale rappresentò l’unico lampo in una serata nerissima per i felsinei.
Qualcuno storse il naso di fronte all’arrendevolezza del nuovo arrembante allenatore, altri giustificarono le sue scelte al condizionale, rimandando il giudizio definitivo al triplice fischio di Bologna-Chievo. Tutti insieme, scettici e calcolatori, a fine stagione si ritrovarono a festeggiare una salvezza che ad inizio febbraio pareva una chimera, e la trasferta lombarda venne archiviata come una flessione calcolata e necessaria all’interno di un percorso quasi perfetto.
Nel giro di due anni è cambiato tutto. Come nel 2019, il Bologna si è trovato in calendario l’Atalanta all’interno di un trittico di match da giocare in sette giorni, ma questa volta come terzo e ultimo impegno, quasi fosse il mostro finale di un videogame. A differenza di quanto avvenne allora, Mihajlovic ha scelto di tenere a riposo vari elementi di spessore nella seconda sfida della settimana, quella col Torino, perché oggi non deve fare calcoli ed è convinto che i suoi titolari al Gewiss Stadium potranno dare filo da torcere all’attuale terza forza del campionato di Serie A.
All’andata un BFC incerottato riuscì a strappare un bel pareggio in rimonta ad una Dea che si convinse troppo presto di aver chiuso i conti, togliendo persino dal campo Ilicic all’intervallo. Se domani sera si dovessero ritrovare in una situazione simile, difficilmente gli orobici ricommetteranno lo stesso errore, ed è proprio per questo che Sinisa ha voluto dosare le energie di alcuni dei suoi uomini più determinanti: a Bergamo sarà battaglia e, infortuni a parte (pesano in particolare le assenze di Dijks, Dominguez, Sansone e Tomiyasu), servirà il miglior Bologna possibile per non uscirne con le ossa rotte.
Fabio Cassanelli
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