Bologna-Juventus, negli ultimi 10 match 7 vittorie bianconere e 3 pareggi. Il successo rossoblù manca dal 29 novembre 1998

Brutta prestazione in chiusura di un campionato anonimo, si aprono ulteriori interrogativi sul futuro

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Bologna-Juventus 1-4: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

Grazie di tutto, Rodrigo – Mi dispiace molto che quella di ieri sera sia stata l’ultima presenza col Bologna di Palacio, l’unico che anche all’interno di una partita che non c’è mai stata ha messo in mostra per l’ennesima volta un grande spessore professionale e umano. Quest’anno l’ho già fatto in svariate occasioni, ma siccome non ne avrò più la possibilità ne approfitto per sottolineare ancora la sua caratura e applaudirlo per l’uomo e il campione che ha dimostrato di essere.

CONTRO

Peggio di così… – C’è davvero poco da dire: è arrivata una brutta sconfitta e abbiamo visto la Juventus festeggiare sul prato del Dall’Ara la qualificazione alla prossima Champions League. Poteva andare peggio?

Stagione appena sufficiente – La gara di ieri sera è stata una brutta chiusura di un campionato anonimo e piatto. La squadra, per quelle che sono le sue caratteristiche e il suo potenziale, centrando la salvezza ha fatto il minimo indispensabile e in pagella merita una sufficienza stiracchiata.

È svanito l’entusiasmo – La squadra vista ieri sera non sembrava nemmeno avere il piacere di giocare, mi chiedo se siano ancora contenti di stare in gruppo, di passare del tempo assieme. Il clima che si viene a creare nello spogliatoio incide sulle prestazioni dei giocatori, lo so per esperienza: se arrivi al campo e non sei sereno all’idea del contesto che troverai, o non sei in sintonia con l’allenatore, le tue prestazioni ne risentono. Non vorrei che nel tempo il rapporto fra la squadra e il mister avesse finito per logorarsi, anche perché questi ragazzi si sono sentiti più volte addossare le responsabilità della stagione fatta, mentre Mihajlovic non si è mai preso una sola colpa.

Decisioni complicate da prendere – Intanto mi chiedo se, ad esempio, per evitare di subire i tanti gol in fotocopia che il Bologna ha preso quest’anno, basterà rinforzare la difesa con dei volti nuovi. È lesa maestà sostenere che, anziché aspettarsi qualcosa sul mercato, nella prossima stagione Mihajlovic dovrebbe provare a far difendere la squadra in un altro modo, magari di reparto, così da non replicare le ben 17 sconfitte a cui abbiamo assistito? Prima ancora, però, vorrei che Sinisa rimanesse perché crede ancora nel progetto e non perché ‘schiavo’ del suo contratto, e allo stesso modo che la società lo confermasse solo se crede ancora in lui e non soltanto perché gli sono legati fino al 2023. Questa sarà una decisione fondamentale, da cui dipenderà l’andamento della prossima annata: nel prenderla andrà tenuto conto del fatto che, se si sceglie di andare avanti con Mihajlovic, allora forse bisognerà vendere parecchi elementi, perché credo che a libello di feeling con lui diversi giocatori siano arrivati al capolinea.

Per questa stagione siamo arrivati all’ultima puntata della rubrica. Ringrazio quindi Zerocinquantuno per lo spazio che mi ha concesso e voi utenti che mi avete letto e commentato, mi sono divertito molto. Nelle mie valutazioni ho sempre cercato di portare la mia esperienza da ex calciatore perché, per quanto nel corso degli anni il calcio si sia trasformato, certe dinamiche non cambiano mai. A presto!

Pepè Anaclerio

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