Bardi: “Un onore essere qui, il Bologna è una scommessa su me stesso. Sono abituato a dare sempre il massimo, che debba giocare o no”
Questo pomeriggio, presso il media center allestito al centro sportivo Pineta di Pinzolo, è andata in scena la presentazione ufficiale di Francesco Bardi, portiere che il Bologna ha acquistato a titolo definitivo dal Frosinone. Il ragazzo livornese classe 1992, che ha firmato fino al 30 giugno 2022 e punta ad essere confermato per le prossime stagioni, ha parlato così in conferenza stampa:
Bologna, una sfida intrigante – «Per me è un piacere e un onore far parte di questa gloriosa società: ero alla ricerca di nuove sfide e stimoli per migliorare, e qui c’è un progetto ambizioso. Tutti mi hanno accolto benissimo, in ritiro stiamo facendo un ottimo lavoro e c’è una sana concorrenza. Essere qui con un solo anno di contratto è una scommessa su me stesso, per spronarmi a fare meglio: darò tutto me stesso».
Vecchi e nuovi compagni – «Ho trovato un ambiente sano e dedito a fare gruppo: tutti remano nella stessa direzione, ovvero il bene del Bologna. Conoscevo già Soriano e Mbaye, ma sto iniziando a legare anche con gli altri. Ibrahima l’ho trovato cresciuto e migliorato specialmente sul piano tattico, è un bravissimo ragazzo e sono contento per lui».
Grande stima per Skorupski – «Ho subito avuto modo di confrontarmi con Lukasz, stiamo facendo un ottimo lavoro per migliorarci a vicenda. Il mio obiettivo è finire ogni seduta con la consapevolezza di averci messo tutto l’impegno possibile: non guardo alle gerarchie ma mi alleno sempre al massimo, che sia chiamato a giocare o meno. Auguro a Skorupski di tornare presto disponibile perché è una bella persona e un grande portiere».
Il contributo alla causa – «Da questi primi allenamenti mi sembra che il punto forte del Bologna sia l’aggressività. Noi giocatori più esperti dobbiamo dare una mano ai giovani per arrivare all’obiettivo comune: personalmente cerco sempre di aiutare i miei compagni sottolineando cose che posso vedere meglio stando dietro».
Sinisa e la sua truppa – «Io e Mihajlovic ci siamo ovviamente salutati il primo giorno e mi ha dato l’impressione di essere una persona molto determinata. Riguardo alla squadra, mi pare ci siano diversi giocatori di talento, ma la cosa che spicca maggiormente è lo spirito di gruppo».
Evoluzione del ruolo – «Col passare del tempo il ruolo del portiere è cambiato e mi piace essere coinvolto nella manovra di squadra. A livello di movimento ci sono vari meccanismi da incamerare e nel complesso sono contento di questo cambiamento di trend».
Frosinone nel cuore – «A Frosinone lascio gran parte di me stesso e ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, per questi bellissimi anni trascorsi insieme. Riguardo a me, non penso a migliorare un aspetto in particolare, ma un po’ in tutto: sono umile e credo il duro lavoro quotidiano sia l’unica via per gare grandi cose».
Avvicendamento con Ravaglia – «A Federico consiglio di giocare in primis per la gente di Frosinone, che è molto affettuosa. In questi cinque anni mi hanno fatto un’ottima impressione, e comportarsi bene con la piazza è già un ottimo punto di partenza. Ho parlato qualche minuto con lui, credo sia davvero un bravo ragazzo e sono convinto che farà bene».
Un preparatore rossoblù – «Con Vincenzo Benvenuto (ex preparatore dei portieri del settore giovanile del Bologna, poi passato al Frosinone, ndr) ho instaurato un bellissimo rapporto e lavorato alla grande. Mi ha parlato benissimo della città e della società, colgo l’occasione per ringraziarlo di tutto».
Testa sul presente – «Se mi volto indietro non ho alcun rimpianto, sono contento del percorso che ho fatto fin qui. Mi sento in grado di dimostrare il mio valore e, come detto, darò il massimo per migliorare come singolo ma soprattutto per aiutare la squadra».
Foto: bolognafc.it