Valeri, missione compiuta
Sinisa non si lamenta? Lo facciamo noi, pur consapevoli che non servirà a nulla. Bologna-Milan è stata decisa da Valeri di Roma, con la collaborazione del VAR Chiffi di Padova. Della partita sarà dibattuto ampiamente su Zerocinquantuno: i rossoblù hanno giocato bene e meritavano almeno il pareggio, ma se lotti ad armi impari tutto si fa complicato, se non impossibile. Veniamo subito ai due episodi che hanno indirizzato il match su binari rossoneri. Intanto l’espulsione di Soumaoro non esiste: Adama sbilancia leggermente Krunic, ma il centrocampista bosniaco non sarebbe mai arrivato sul pallone, essendo Skorupski in netto vantaggio. Poi Valeri spiegherà a Mihajlovic l’esatto opposto: occhio di falco. In avvio, peraltro, un tocco impercettibile dello stesso difensore francese su Ibrahimovic era stato sanzionato come falloso, segnale immediato che qualcosa sarebbe andato in un certo verso.
Eccoci poi al cartellino rosso sventolato sotto il naso ad un esterrefatto Soriano. Intervento indubbiamente duro quello del capitano felsineo, ma mai intenzionalmente cattivo: in tal senso i fermo-immagine utilizzati in sala VAR, che fanno sembrare ogni pestone un’entrata assassina, hanno rovinato il calcio (ricordiamo Hickey a Reggio Emilia nello scorso campionato). Peraltro Ballo-Touré era ormai a tu per tu coi cartelloni pubblicitari e la sfera già tra i guantoni di Skorupski: ma Valeri e Chiffi, una volta che il BFC aveva raggiunto la parità, dovevano pur inventarsi qualcosa. Invece per il già ammonito Saelemaekers, autore di due brutti falli da tergo su Svanberg, solo un’occhiataccia: del resto lui gioca nel Milan, mica nel Bologna…
E siamo ancora qua, per l’ennesima volta, a commentare le stesse identiche cose. Passano gli anni ma è sempre evidente come qualcuno debba essere salvaguardato e qualcun altro sacrificato. Fourneau si inventa un rigore a favore del Genoa, Abisso fa finta di nulla su un’ostruzione di Becao ai danni di Skorupski, e Valeri… valutatela voi la direzione di gara dell’arbitro romano. E purtroppo non è finita, quante ne succederanno ancora…
Mario Sacchi
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