Al termine di Juventus-Bologna, incontro terminato 1-1 e condizionata da un grave errore della squadra arbitrale al 70′ (netto fallo in area piccola di Iling-Junior su Ndoye, sarebbe stato rigore più espulsione), Claudio Fenucci ha parlato così a DAZN: «Faccio questo lavoro da venticinque anni e non mi avete visto spesso di fronte ai microfoni dopo le partite a parlare di arbitri. Stavolta mi presento davanti a voi – ha spiegato l’a.d. rossoblù – perché un errore arbitrale clamoroso ci ha tolto una vittoria che ormai sarebbe stata certa, visto che c’era rigore con annessa espulsione: sono qui per difendere il lavoro dell’allenatore e dei ragazzi e per far rispettare una tifoseria che si è vista negare una vittoria non banale. Mi dispiace molto – ha concluso Fenucci –, non è una cosa frequente per me, ma questo è un errore insopportabile nell’era della tecnologia. Purtroppo è stato commesso e ha tolto una vittoria sicura alla nostra squadra: è allucinante pensare che un calciatore falciato davanti al portiere non determini un calcio di rigore e un’espulsione».
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