Italiano: “Stavamo per rovinare una bella prestazione, ha prevalso la nostra voglia di vincere. Lavoreremo ancora su quei minuti di blackout”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai di DAZN e poi in conferenza stampa dall’allenatore rossoblù Vincenzo Italiano al termine di Bologna-Torino 3-2.
Luci e ombre – «Quei brutti quattro-cinque minuti del primo tempo stavano per rovinare i precedenti quaranta, giocati con ritmo, intensità e qualità importanti visto soprattutto un campo del genere. Quando il Torino è passato in vantaggio siamo rimasti in partita, abbiamo continuato a giocare e produrre e lavorato meglio sulle mercature preventive. Vinciamo con merito per quanto fatto vedere nel complesso, ma ogni tanto abbiamo qualche minuto di ordinaria follia: oggi stavamo per rovinare una bella prestazione».
Gerarchie dal dischetto – «Ndoye era il primo rigorista designato perché in questo momento è il più freddo dal dischetto, poi a seguire tutti gli altri. ‘Santi’ (Castro, ndr) sapeva già che sulla palla doveva andarci Dan, come già accaduto contro il Venezia credo abbiano fatto volutamente quel ‘giochino’ per mettere incertezza nel portiere avversario».
Ndoye dominante – «Quando Dan riesce ad esprimersi in questa maniera ci trascina tutti, questa sera è stato una vera e propria spina nel fianco del Torino dall’inizio alla fine».
Malino Lucumí, bene Casale – «A fine primo tempo ho visto Jhon un po’ stanco e in difficoltà su qualche situazione: la sostituzione è stata una scelta dettata anche dal campo allentato, con Casale fresco potevo tentare qualcosa di diverso. Nicolò sta rispondendo bene e sono contento».
Pobega e Freuler ‘grimaldelli’ – «Oggi il compito di Tommaso era quello di lavorare al fianco di Castro nel momento in cui andavamo a recuperare palla, per poi fungere da interno di centrocampo: l’ha fatto molto bene. Mi è piaciuto anche Remo, utilizzato in una posizione più avanzata: l’avevamo preparata così, sono due giocatori intelligenti e quando gli chiediamo qualcosa di diverso lo mettono subito in pratica».
Castro tirato a lucido – «’Santi’ veniva da qualche partita non brillantissima e nei giorni scorsi ne aveva fatti due lavorando a parte per un dolorino al polpaccio: stamattina gli ho chiesto come stesse e mi ha detto di essere al 120% (sorride, ndr). Lo si è visto dal suo spirito, oggi ha tenuto alcuni palloni fondamentali e ci ha fatto salire in diverse circostanze, oltre ad aver propiziato il terzo gol».
Correggere gli errori – «Il campo certamente non ci ha aiutato, la zona vicina alle panchine era impraticabile e per questo nella ripresa abbiamo deciso di spostare Ndoye più vicino a Castro. Aggiungiamo tre punti fantastici alla nostra classifica e adesso lavoreremo su quei quattro-cinque minuti di blackout, che non si verificavano dalla gara contro il Verona. In ogni caso, tra quanto fatto nel primo tempo e nella ripresa, è emersa a pieno e ha prevalso la nostra voglia di vincere».
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)