Mihajlovic: “Figuraccia che mi fa incazzare, si può perdere ma non così. La squadra ha ampi margini di miglioramento ma deve metterci sempre la testa”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e Sky Sport e poi in conferenza stampa dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic al termine di Bologna-Juventus 1-4.
Juventus sul velluto – «La Juve ha meritato ampiamente la vittoria, per noi è stata la classica partita di fine stagione. Certo, si può anche perdere, ma abbiamo fatto una figura di… di quelle che ti fanno venire il latte alle ginocchia, e mi girano molto le scatole. Evidentemente non sono stato abbastanza bravo a motivare i ragazzi, e non è bastata neanche la spinta dei tifosi».
Troppo fragili – «L’avevamo preparata per giocarcela, l’atteggiamento era giusto, poi però sono usciti tutti i nostri limiti difensivi e non c’è stata partita. Abbiamo commesso errori da dilettanti, inoltre spesso ci accontentiamo e sembriamo mosci: non va bene».
Salvarsi bene non era così facile – «Ci siamo salvati e pure bene, credo che questo la gente lo veda, non siamo mai finiti nella lotta salvezza e questo non va sottovalutato. Anche perché, se qualcuno ha visto il Bologna stasera, si sarà domandato com’è possibile che non sia retrocesso: abbiamo fatto malissimo. A fine stagione, quando non ti giochi nulla, tendi un po’ a fare quello che vuoi, ma oggi non potevamo fare brutta figura. Se nel calcio non ci metti la testa non vai da nessuna parte, è il nostro principale limite. Questa squadra ha ampi margini di miglioramento, poi vedremo chi arriverà se dovessimo vendere qualcuno».
Un’altra figuraccia – «Purtroppo non è la prima volta che succede, e questo fa appunto capire perché ho sempre detto che il primo obiettivo doveva essere quello di salvarci. Quando abbiamo la testa altrove facciamo brutte figure, come oggi. Ai ragazzi ho detto che va bene perdere ma non così, sono davvero incazzato».
Incontro con Saputo – «Non avverrà domani, perché sarò a Roma con la mia famiglia».
Solita incertezza sul futuro – «Nella vita e nel calcio non si sa mai, magari mi mandano via o magari me ne vado via io, ovviamente bisogna essere in due per proseguire insieme. Vediamo, ma resta il fatto che ho due anni di contratto».
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