Mihajlovic: “Il primo tempo uno schifo, il secondo un piacere per gli occhi. Capisco gli alti e bassi, ma così è da pazzi”
Due partite in una, sintetizzate in un 2-3 rocambolesco sul campo di un Crotone che a questo punto è ad un passo della retrocessione. Soddisfatto del risultato ma non della prestazione (soprattutto per quanto riguarda il primo tempo), ai microfoni di Sky Sport e durante la consueta conferenza stampa post partita il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Sentimenti contrastanti – «Sono più arrabbiato che contento, perché nel primo tempo abbiamo fatto schifo, facendo esattamente l’opposto di quello che avremmo dovuto. In passato, una volta rientrato negli spogliatoi dopo 45 minuti del genere avrei spaccato tutto, oggi invece ho cercato di pungere i ragazzi nell’orgoglio. Ho detto loro che se avessimo segnato anche solo un gol saremmo riusciti a riaprirla, e che alla fine non avremmo perso. Sono addirittura arrivati i tre punti e di questo sono felice, ma resta il fatto che sono molto deluso dall’atteggiamento del primo tempo».
L’impatto dei sostituti – «Nonostante il brutto primo tempo abbiamo comunque preso un gol su cross non intercettato e uno su rigore. Nel secondo ci siamo ripresi con merito, anche grazie a qualche sostituzione, e a tal proposito ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi entrati dalla panchina, perché hanno fatto in pieno il loro dovere».
Scelte di formazione – «Sansone? Non aveva giocato dall’inizio neanche contro Sampdoria e oggi sono ripartito più o meno dagli stessi undici, cambiando solo Schouten e Skov Olsen, quest’ultimo perché Orsolini veniva da due panchine e mi sembrava giusto dargli spazio: per me sono entrambi titolari. Nicola è stato frenato da un un infortunio muscolare, quando è tornato ha fatto subito bene, poi ha avuto una flessione e ora sta di nuovo ritrovando la forma migliore: la cosa importante è che anche quando entra fa la differenza».
Giovani talentuosi ma imprevedibili – «Come si aggiustano questi alti e bassi? Tempo, lavoro e pazienza. Abbiamo tanti ragazzi giovani, ci sta che a volte manchi la continuità, ma non con questa frequenza. Così diventa difficile anche intervenire sulla formazione, perché capita di confermare in blocco quelli che erano stati i migliori nella partita precedente e poi si rivelano i peggiori di quella successiva. Un esempio? La stessa squadra che ha battuto 2-0 la Lazio, tre giorni dopo non ha fatto un tiro in porta contro il Cagliari. Così è troppo, è da matti, e mi dispiace soprattutto perché i ragazzi hanno qualità importanti: quando riescono ad esprimerle, come nel secondo tempo di oggi, guardarli giocare è un piacere per gli occhi».
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