Motta: “Gruppo fantastico e in fiducia, per questi ragazzi mi butterei nel fuoco. Oggi sono un uomo felice ma penso già al Torino”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e Sky Sport e poi in conferenza stampa dal tecnico rossoblù Thiago Motta al termine di Bologna-Inter 1-0.
È la vittoria di tutti – «Sono orgogliosissimo dei miei giocatori, abbiamo fatto una grandissima partita contro una squadra che ogni anno compete per scudetto e Champions dando seguito all’ottimo lavoro svolto in settimana. I titolari hanno interpretato bene la gara giocando quando ne avevano la possibilità e difendendosi quando costretti. Voglio ringraziare anche i sostituti per l’aiuto che ci hanno dato, ma non scordo nemmeno la professionalità di chi oggi non è entrato e sta trovando meno spazio. Penso ad esempio a Soumaoro, che avrebbe anche potuto rilevare Sosa per un problemino fisico di Joaquin ed era pronto a farlo, ma anche a De Silvestri, che nello spogliatoio si fa sempre sentire e contribuisce a fare gruppo».
Squadra in forma e in fiducia – «La squadra è in fiducia e ognuno si sente in condizione di tentare le giocate, e noi da fuori ci divertiamo nel vederli all’opera così: i ragazzi si stanno impegnando giorno dopo giorno e questi risultati sono frutto del tanto lavoro svolto in campo ma anche in sala video, dobbiamo continuare così».
Dominguez decisivo sul gol – «È normale che una squadra giochi meglio in una delle due fasi, ma se si vuole competere in Serie A bisogna trovare equilibrio. Quando abbiamo la palla dobbiamo giocarla bene, usare la testa e capire il momento, e quando non l’abbiamo diventano fondamentali giocatori come Nico, che hanno l’istinto di andare subito a pressare per riottenerla. L’importante è pensare insieme, comunicare e poi compattarsi a difesa della nostra porta».
Dall’Inter all’Inter: che salto! – «Tutte le partite sono diverse, e comunque all’andata a San Siro avevamo iniziato molto bene, perdendo il filo della partita dopo un episodio sfavorevole. Oggi siamo rimasti mentalmente in campo per tutta la gara, abbiamo avuto i tipici momenti di difficoltà che si vivono contro una squadra che dispone di grandi giocatori ma li abbiamo superati molto bene».
Al settimo cielo – «L’Inter può sempre essere pericolosa, anche quando non domina ha la forza per trovare comunque il gol e a quel punto diventa difficile da bucare perché si sa difendere molto bene. Ai miei tempi abbiamo conquistato un triplete fantastico, oggi i nerazzurri erano avversari e batterli col mio Bologna è stato bellissimo: sono un uomo felice».
I margini di crescita di Orsolini… – «Riccardo ha diverse responsabilità, offensive e difensive, e apprezzo il fatto che si impegni in settimana per assumersele sempre meglio. Deve crescere e lo sta facendo, è attento e si mette a disposizione del gruppo. Sono contento, sta dimostrando le sue qualità e i gol che sta trovando sono preziosi, ma non sono l’aspetto più importante: ciò che conta è questa sua voglia di migliorarsi costantemente, mantenendo il sorriso ma sempre con grande impegno».
…e quelli di Schouten – «Per Jerdy vale un po’ lo stesso discorso fatto per Orsolini: quanto crescerà dipende quasi esclusivamente da lui. Tutte le persone che lavorano per il Bologna cercano di mettere i ragazzi nelle condizioni di fare bene, poi sta a loro metterci voglia, impegno e concentrazione».
Soriano, qualità ed equilibrio – «Roberto interpreta bene il gioco, può andare dentro al campo ma anche dare ampiezza. È molto intelligente, prende quasi sempre la miglior decisione possibile ed è molto responsabile difensivamente. L’impegno nelle due fasi lo richiediamo a tutti i giocatori, e in questo momento lui si sta applicando molto bene».
Buoni segnali da Barrow – «Non mi aspettavo quell’abbraccio, mi dispiace che il gol gli sia stato annullato perché lo meritava e perché era arrivato alla fine di una bella azione. Musa si sta impegnando tanto e si fa voler bene da tutti, ho notato che anche i tifosi gli concedono il diritto di sbagliare continuando a supportarlo anche dopo un errore ed è molto importante, questo clima può aiutarlo a crescere ancora».
I 28 mila del Dall’Ara – «La simbiosi che abbiamo coi tifosi e le emozioni che proviamo sono il premio per il lavoro che svolgiamo, è stato bello vedere la gente rimanere allo stadio anche dopo il triplice fischio per festeggiare assieme alla squadra. Viviamo il calcio per momenti del genere e siamo dei privilegiati, non dobbiamo mai dimenticarlo».
Aebischer, piccolo giallo – «Nessun errore al momento del cambio: doveva uscire Orsolini per far posto a Michel, non Dominguez, e infatti così è stato».
Argomento – «I giocatori si butterebbero nel fuoco per me? Sanno bene che io lo farei per loro».
Una partita per volta – «Non penso all’Europa ma solo a godere per questa vittoria e a preparare la prossima sfida, quella di Torino».
Foto: Getty Images (via OneFootball)