Oggi pomeriggio Beppe Accardi, padre adottivo e agente del terzino senegalese classe 1994 Ibrahima Mbaye, è stato intervistato da Radio1909 durante il programma Fede Rossoblù, condotto da Marcello Giordano e Lorenzo Bignami. Ecco le dichiarazioni dell’ex difensore, che ha ovviamente parlato del suo assistito (pronto ad affrontare la settima stagione con la maglia del Bologna) ma non solo:
Fiducia da un lato, affetto dall’altro – «Di recente Ibra ha parlato con Mihajlovic: il mister lo tiene in considerazione, ha stima e fiducia in lui, perché avere un ragazzo così in gruppo può fare solo bene. Chiaramente noi ci guardiamo attorno, qualora spuntasse un’occasione per andare a fare il titolare, ma Bologna per Ibra è casa e ci sta benissimo. Alla fine lui gioca sempre 20-25 partite, e quando viene chiamato in causa si fa trovare pronto».
Duello leale con Tomiyasu – «Ibra vuole guadagnare spazio e la concorrenza non lo spaventa, nonostante sia tosta: può fare una stagione importante. Nella vita credo che l’onestà, soprattutto con chi ci sta vicino, sia un grande valore: nei campionati precedenti Ibra aveva un impiego non corretto, visti i valori che c’erano in rosa, ma l’anno scorso vedendo giocare Tomiyasu non c’era molto da discutere. I due sono diversi per caratteristiche, Mbaye forse difende meglio mentre il giapponese è più bravo in fase offensiva, infatti a Ibra ho detto che deve cominciare a spingere di più».
AAA centrale cercasi – «Mi pare che Tomiyasu possieda un’intelligenza calcistica notevole, quindi il suo adattamento al centro dovrebbe essere veloce. Peccato solo perché giocando sull’esterno creava spesso superiorità numerica arrivando da dietro, era un fattore importante. A tal proposito lancio una mia provocazione, una mia idea, senza entrare nelle decisioni tecniche di Mihajlovic: vedrei più centrale Mbaye di Tomiyasu. Questo perché Ibra ha avuto un’evoluzione: è nato mediano, poi ha fatto il terzino sinistro e infine quello destro, e ora in fase difensiva ci mette grande attenzione».
Applausi a Saputo – «Credo che di critiche se ne possano fare poche, perché oggi il Bologna viene gestito come un modello internazionale. Saputo ha rilevato la società in condizioni precarie e adesso sta costruendo il futuro lavorando bene tra Prima Squadra e Settore Giovanile, prima tutto ciò non avveniva. Per costruire un palazzo serve in primis una base solida, poi ci si può, lavorarci sopra, e finora il Bologna ha agito così. Certo, tutti vorremmo vedere la squadra arrivare in Europa, ma penso che il club sia sulla strada giusta».
Nessuno come Sinisa – «Mihajlovic è uno che trasmette sempre qualcosa, che ogni giorno porta la sua voglia di vivere e di vincere ai giocatori, e la sua assenza l’anno scorso si è sentita. È un gatto con sette vite, uno su cui si possono scrivere libri, ha una forza incredibile e tutti noi dovremmo prenderlo come esempio».