Ormai da diversi giorni si fa un gran parlare dell’interesse da parte dell’Atalanta per Jerdy Schouten (24) e Takehiro Tomiyasu (22), con rumors sempre più insistenti sul passaggio in nerazzurro di uno dei due in cambio del cartellino di Musa Barrow (22) più un conguaglio economico o una contropartita tecnica. Il messaggio che rischia di passare è all’incirca questo: nell’immediato il Bologna non ha le risorse per completare il riscatto obbligatorio dell’attaccante gambiano, e insieme alla dirigenza orobica sta cercando un modo per risolvere il problema. Nulla di vero, stando a quanto ci risulta, quindi proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Innanzitutto, il riscatto di Barrow è già stato messo a bilancio dal club di Joey Saputo e avverrà il 1° luglio, all’apertura ufficiale della finestra estiva di mercato: 13 milioni di euro di parte fissa più i bonus accumulati nel corso dell’ultimo anno e mezzo, per un totale di circa 19. Discorso chiuso. All’interno di una chiacchierata a sé stante, la Dea ha poi esternato il proprio gradimento per il difensore giapponese e il centrocampista olandese, mettendo però sul piatto cifre decisamente lontane da quelle che la società rossoblù ha in testa per due dei suoi migliori talenti.
E qui viene il terzo e ultimo punto, forse il più importante: come di recente hanno già avuto modo di sottolineare sia l’a.d. Claudio Fenucci che l’allenatore Sinisa Mihajlovic, grazie alla solidità economica di Saputo il BFC non ha né la necessità né tantomeno la fretta di vendere i pezzi pregiati della sua collezione, fra i quali vanno annoverati anche Nicolas Dominguez (22), Riccardo Orsolini (24), Andreas Skov Olsen (21), Mattias Svanberg (22) ed Emanuel Vignato (20), oltre allo stesso Barrow. L’intenzione dei felsinei è quella di sedersi al tavolo delle trattative solo in presenza di offerte ritenute adeguate al valore sia attuale che potenziale di questi ragazzi, un valore che in alcuni casi potrebbe aumentare durante le imminenti vetrine internazionali (Europei, Coppa America e Olimpiadi) e attirare acquirenti soprattutto dall’estero.
Insomma, il Bologna ha le idee chiare e detta le sue regole, non deve vendere per forza (specie in un periodo storico particolarmente sfavorevole in tal senso, a causa della pandemia) e non si infilerà in discorsi che prevedono contropartite di vario genere. Per il resto, spostando il focus sulle operazioni in entrata, gli uomini mercato rossoblù stanno lavorando su due tasselli fondamentali da inserire quanto prima in rosa, difensore centrale e punta: Lyanco (24) e Marko Arnautovic (32), come ormai noto, sono in pole position.
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