Contratto, lista UEFA, percentuale al Basilea e nessuna necessità di vendere: la logica spinge per la permanenza di Calafiori a Bologna
Le recenti dichiarazioni dell’a.d. Claudio Fenucci, rilasciate durante la presentazione ufficiale del nuovo allenatore Vincenzo Italiano, hanno palesato le intenzioni della dirigenza rossoblù sul presente e il futuro di Riccardo Calafiori (22), accostato ogni giorno alla Juventus dell’ex Thiago Motta. L’Europeo da titolare e subito da protagonista con l’Italia tiene però accesissimi i riflettori sul giovane difensore romano: ecco allora i punti di forza su cui il Bologna potrà far leva per mantenere la posizione espressa pubblicamente qualche giorno fa.
IL CONTRATTO – L’attuale contratto è lungo (scadenza 2027), e l’ingaggio davvero alla portata lascia ampi margini di manovra in ottica rinnovo: questo perché il giocatore potrebbe essere legittimamente interessato a rinegoziare adeguandolo agli standard di rendimento attuali, ovviamente spostando in avanti la data di scadenza.
LA LISTA UEFA – Tra i parametri e gli obblighi per definire l’elenco dei giocatori schierabili nelle fasi finali delle competizioni UEFA troviamo un vincolo identico a quello della Serie A: la cosiddetta ‘Lista A’ può infatti essere composta da un massimo di 25 elementi, di cui 8 obbligatoriamente «cresciuti localmente» (4 nel club e 4 nella federazione locale, per almeno 3 stagioni nel periodo tra i 15 e i 21 anni). Prendendo a riferimento il parametro della federazione locale, ecco che ad oggi il Bologna avrebbe i soli Orsolini, Fabbian, De Silvestri e appunto Calafiori: privarsi di quest’ultimo ‘costringerebbe’ i rossoblù a dover ricorrere ad un mercato non semplice e piuttosto oneroso come quello dei calciatori italiani.
IL NODO BASILEA – Non meno importante la motivazione legata alla percentuale riservata al Basilea in caso di rivendita del ragazzo, un 50% che spinge il BFC a posticipare un’eventuale cessione solo al momento in cui riterrà di averlo valorizzato al massimo. Una percentuale fissa (che quindi non svanirà in futuro) che la scorsa estate era stata inserita per diminuire l’ammontare dell’operazione, e che oggi salta inevitabilmente all’occhio data l’incredibile esplosione di Calafiori. A tal proposito, sarà forse per le movenze aggraziate, il capello fluente e la precocità nel vestire la maglia azzurra, fatto sta che i paragoni (eccessivi) con Maldini e Nesta si stanno già sprecando, soprattutto all’estero: siamo così sicuri che a fine Europeo 50 milioni sarebbero ancora sufficienti per far aprire le orecchie al Bologna?
Riccardo Rimondi
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