Stefan Posch e Nikola Moro facevano già parte della batteria di calciatori a disposizione di Thiago Motta, ma solo da pochi giorni sono stati acquistati a titolo definitivo dal Bologna, per un esborso complessivo di 7,5 milioni di euro (5,5 l’austriaco e 2 il croato). L’unico volto nuovo dell’estate rossoblù ad oggi è Sam Beukema, difensore centrale prelevato dall’AZ Alkmaar per sopperire alla lunga assenza di Adama Soumaoro. Il colosso olandese classe 1998 è stato valutato circa 10 milioni: 7,5 di parte fissa più 500 mila euro di bonus e il cartellino di Denso Kasius.
La volontà del club felsineo non è certo quella di fermarsi qui, ma dopo questi primi importanti movimenti il mercato rossoblù è entrato in una fase di stallo, in attesa di capire il futuro di due perni della formazione come Nicolas Dominguez e Riccardo Orsolini. La partita del rinnovo sembra ormai chiusa per entrambi, e la società sta attendendo offerte congrue (dai 15 milioni in su) che permetterebbero poi al d.t. Giovanni Sartori di rituffarsi sugli affari in entrata e completare l’organico.
Lo scenario che Sartori, insieme al d.s. Marco Di Vaio, si trova a fronteggiare non è quindi dei più semplici. Il Bologna è in fase di grande rinnovamento (come dimostra l’addio di tutti i senatori, ad eccezione di Lorenzo De Silvestri), e per poter rispettare il piano di rientro triennale deciso dal patron Joey Saputo è necessario fare anche qualche sacrificio in termini di cessioni. Ma se c’è un dirigente nel quale riporre la massima fiducia anche in un contesto come quello attuale, questi è proprio Sartori.
Un’estate fa l’ex direttore tecnico di Chievo e Atalanta ha portato sotto le Due Torri giocatori come Jhon Lucumí, Lewis Ferguson e il già citato Stefan Posch, profili comparsi quasi all’improvviso e sconosciuti ai più, ma che si sono resi protagonisti di una grandissima stagione. Come in ogni sessione di mercato che si rispetti, anche adesso i nomi accostati dai media al BFC sono tanti, troppi, più o meno proponibili, ma memori dell’anno passato c’è da credere che quelli realmente sul taccuino di Sartori, dopo un’opportuna cernita, siano anche e soprattutto altri. In estrema sintesi: pochi ma buoni.
È comprensibile che Motta chieda di poter lavorare con la rosa praticamente al completo già dal ritiro, così com’è naturale l’apprensione dei tifosi, che dopo un buonissimo campionato vogliono sognare, anche grazie ai nuovi acquisti, una stagione che avvicini ancora di più il Bologna all’Europa. Bisogna però avere pazienza e fiducia. La squadra dev’essere rimpolpata là dove gli addii degli elementi di maggiore esperienza l’hanno resa un po’ più ‘corta’, e c’è da attendere che si sblocchi la situazione di almeno uno tra Dominguez e Orsolini. Si confidi nell’abilità del ‘Cobra’ Sartori, che si sta muovendo in un sottobosco ostile ma, c’è da scommetterci, non appena ne verrà fuori sarà pronto a sferrare gli ennesimi morsi di una carriera che parla per lui.
Fabio Cassanelli
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