Il tam-tam mediatico attorno al futuro di Joshua Zirkzee (23) si è amplificato ulteriormente da quando è emersa la validità generale (con determinati paletti temporali), non solo per il Bayern Monaco, della famigerata clausola rescissoria da 40 milioni di euro presente nel contratto stipulato due estati fa tra il Bologna e il centravanti olandese.
COME FUNZIONA – L’esercizio di tale clausola merita un approfondimento, soprattutto su quegli aspetti che tanto secondari non sono: non è infatti un eventuale club interessato a dover comunicare ufficialmente al Bologna l’esercizio della clausola, poiché l’unico che può avvalersene e che appunto deve informare a riguardo il BFC è lo stesso Zirzkee insieme al suo entourage, trattandosi di un atto unilaterale con cui si interrompe in anticipo un contratto in essere e non di un ‘normale’ affare di calciomercato. Soltanto dopo questo passaggio l’ipotetico club interessato potrebbe affacciarsi ufficialmente e versare quando previsto dalla clausola (col 40% della plusvalenza che finirebbe nelle casse del Bayern Monaco).
LO SCENARIO ATTUALE – Tante voci sul Milan, ma ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta al Bologna. E non è difficile capire il motivo alla luce di quanto appena spiegato: il valore attuale di Zirzkee è infatti ben superiore a 40 milioni di euro, e la volontà del suo agente Kia Joorabchian è di ‘colmare’ tale differenza monetizzando questa vantaggiosa clausola a cifre difficilmente accessibili (non meno di 15 milioni di euro) per i club italiani. Ecco perché, nonostante i rossoneri siano a buon punto, viene più facile immaginare il futuro del talento classe 2001 all’estero, Premier League in testa.
PERMANENZA DA ESCLUDERE? – Il Bologna vorrebbe trattenere Zirkzee ma, oltre a non essere padrone del destino del ragazzo nell’immediato, rischia di non esserlo nemmeno nel medio-lungo periodo: il contratto del numero 9 scadrà nel giugno 2026 e un’eventuale permanenza in rossoblù dovrebbe chiaramente passare da una rinegoziazione (al rialzo in termini d’ingaggio, ça va sans dire) dell’accordo in essere. E allora la domanda è: Joshua e Kia accetterebbero quantomeno di sedersi al tavolo delle trattative o non considerano già più la permanenza sotto le Due Torri come un’opzione valida? Lo scopriremo presto.