OPERAZIONE – La terza operazione di mercato in entrata del Bologna, dopo Charalampos Lykogiannis e Matteo Angeli, risponde al nome di Lewis Ferguson: il ragazzo scozzese (secondo nella storia del club, terzo britannico), prelevato dall’Aberdeen, è approdato sotto le Due Torri a titolo definitivo per circa 3,5 milioni di euro tra parte fissa e bonus. Per mettere le mani sul centrocampista i rossoblù hanno dovuto fronteggiare e superare la concorrenza del Lecce di Pantaleo Corvino, del Cagliari da poco retrocesso in Serie B, dei Glasgow Rangers finalisti dell’ultima Europa League e degli inglesi del Millwall.
Lewis è figlio e nipote d’arte: papà Derek ha militato in numerose squadre scozzesi e inglesi, Rangers e Sunderland su tutte a livello di importanza, mentre suo zio Barry è diventato una vera e propria leggenda sempre dei Rangers e ha saputo ritagliarsi diversi stagioni in Premier League tra Blackburn Rovers e Birmingham City, oltre a essere un elemento costantemente utilizzato nella Nazionale maggiore.
CARRIERA E NUMERI – Classe 1999 e 23 anni da compiere il prossimo 24 agosto, visti i trascorsi calcistici di famiglia la carriera del giovane Lewis non poteva che cominciare nelle giovanili dei Rangers Glasgow, in cui approda nel 2009 a 10 anni. La parentesi con la squadra tipicamente supportata da scozzesi nativi e di fede protestante termina però nel 2013, quando la società fallisce e Ferguson torna nella sua città natale tra le fila dell’Hamilton Academical. L’esperienza dura cinque anni e nella stagione 2017/18, più precisamente a gennaio 2018 e nel giro di pochi giorni, arriva l’esordio ufficiale prima in Scottish Cup e poi in Scottish Premiership. Con la maglia dell’Hamilton saranno 14 i gettoni a fine annata, per un totale di 1.100 minuti giocati.
Svincolatosi nell’estate 2018, Ferguson si accasa all’Abeerden, club del nord-est della Scozia in cui trova subito fiducia e costanza d’impiego: già alla seconda partita ufficiale, disputata contro il Burnley e valida per le qualificazioni all’Europa League, realizza con una splendida rovesciata la prima rete della sua nuova avventura e contemporaneamente la prima marcatura da professionista. La prima di una lunga serie: nelle 169 sfide disputate tra competizioni nazionali (Scottish Premiership e coppe) e internazionali (preliminari di Europa e Conference League), infatti, Ferguson realizza 37 gol e serve 23 assist. Oltre 40 gare di media a stagione per lui, e ben 15.000 minuti complessivi come impiego.
Nel 2019 si toglie pure la soddisfazione di vincere lo Scottish Football Writers Association Young Player of the Year, il premio destinato al miglior giovane under 23 del campionato: un premio conquistato quest’anno da Calvin Ramsay, sogno invernale di mercato del Bologna poi approdato al Liverpool, e due anni fa da Josh Doig, esterno sinistro anch’esso cercato dal Bologna ma poi acquistato dall’Hellas Verona.
La stagione appena trascorsa è quella della consacrazione assoluta per Lewis: 45 match, quasi 4.000 minuti d’impiego e ben 16 reti messe a segno tra tutte le competizioni, di cui 11 in campionato. Lo stesso score domestico di Alfredo Morelos (pure lui sondato in passato dal BFC), probabilmente il giocatore più quotato in Scozia.
I suoi numeri e le prestazioni in crescendo non passano inosservati agli occhi di Steve Clarke, c.t. della Nazionale maggiore scozzese: il debutto, seppur da subentrante, arriva nel settembre 2021 contro la Danimarca in una sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022. Ad oggi sono 4 le presenze di Ferguson con la più antica selezione del mondo assieme a quella inglese.
CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE – Centrocampista dinamico, versatile e dal fisico ben strutturato (180 cm per 75 kg), Ferguson sembra rappresentare un vero e proprio all-around player. Giocatore ‘cazzuto’ e carismatico, non un vero e proprio velocista, lo scozzese dimostra però di avere buoni tempi d’inserimento e capacità di colpire dalla distanza col destro, suo piede preferito, pur non sfigurando col mancino. Buona anche la destrezza da fermo, nel calciare sia le punizioni che i rigori: sono ben 9 i penalty messi a segno nella stagione 2021/22.
Il ragazzo possiede pure una discreta precisione nei lanci lunghi, caratteristica fondamentale nelle transizioni offensive alla ricerca dei compagni negli spazi. Interessante anche il suo stacco di testa, mentre in fase di non possesso palesa ottime capacità di recupero palla e non si sottrae al duello con avversari più robusti e strutturati, seppur debba lavorare sull’irruenza.
Nel corso della sua esperienza scozzese, in particolare all’Aberdeen, è stato impiegato come interno in un centrocampo a quattro, mediano in una linea a due, mezzala in un centrocampo a tre e persino alle spalle di un centravanti nelle vesti di trequartista. La duttilità, quindi, è un suo punto di forza.
IN CONCLUSIONE – L’acquisto di Ferguson rinforza ulteriormente il pacchetto dei centrocampisti a disposizione di Sinisa Mihajlovic, ora composto dallo stesso scozzese, Aebischer, Dominguez, Schouten, Soriano e Svanberg. Naturale dunque pensare ad un Bologna concepito con tre interni di centrocampo o con due interni e un trequartista (in quel caso va aggiunto all’elenco Vignato), e con maggiori rotazioni rispetto alla stagione appena trascorsa.
La folta composizione del reparto mediano mette inoltre la società nelle condizioni di poter trattare alle giuste condizioni l’addio di Mattias Svanberg: come noto lo svedese andrà in scadenza nel giugno 2023, e le sirene da Bundesliga (Wolfsburg) e Premier League (Southampton) potrebbero essere quelle giuste e utili per ottenere dalla cessione una somma attorno ai 10 milioni di euro.
Riccardo Rimondi
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