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Nicolò Casale, a Bologna in sordina per ritrovare se stesso e il suo talento: il mercato l’ha vestito da ripiego, la realtà dice altro

Nicolò Casale, a Bologna in sordina per ritrovare se stesso e il suo talento: il mercato l'ha vestito da ripiego, la realtà dice altro

Ph. bolognafc.it

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OPERAZIONE – Tra le possibili novità di formazione del Bologna per la gara di domani a Como spicca la presenza di Nicolò Casale dal primo minuto al fianco di Beukema, stante in particolare il tardivo rientro di Lucumí dagli impegni sudamericani con la sua Colombia.
Proprio Casale è l’ultimissimo volto nuovo arrivato a Casteldebole nella sessione estiva di mercato, prelevato dalla Lazio in prestito oneroso (1 milione di euro) con diritto di riscatto fissato a 7 milioni che diventerà obbligo nel caso in cui i rossoblù dovessero centrare un piazzamento europeo. In tal caso, il difensore centrale si legherebbe al club di Joey Saputo con un contratto quadriennale.

CARRIERA – Nato a Negrar di Valpolicella il 14 febbraio 1998, Casale si forma calcisticamente nel settore giovanile del Verona e le prime due annate da professionista (dopo una fugace esperienza semestrale in Serie B al Perugia) le divide tra Prato e Südtirol in Serie C, con 49 gettoni totali nelle stagioni 2017/18 e 2018/19.
Successivamente sale di categoria, giocando sempre in prestito al Venezia e all’Empoli: entrambe le esperienze sono agli ordini di Alessio Dionisi, ex tecnico del Sassuolo oggi al Palermo, che dimostra di credere in lui e lo impiega in 44 circostanze (20 e 24) fra i campionati 2019/20 e 2020/21. L’annata con gli azzurri toscani si chiude col primo e fin qui unico trofeo della sua carriera, quello della Serie B, vinta con un buon impiego.
A quel punto Nicolò torna alla base, in Serie A, stavolta per restarci: l’Hellas inizia la stagione 2021/22 con Eusebio Di Francesco, ma dopo pochissime giornate (curiosamente all’indomani di una sconfitta al Dall’Ara contro il Bologna) quest’ultimo viene sollevato dall’incarico e sostituito da Igor Tudor. Ma la sostanza per lui non cambia: gioca sempre (36 gare su 38) in una delle rivelazioni del torneo, e le sue prestazioni non passano inosservate agli occhi delle big.
Ultimo step, la Lazio targata Maurizio Sarri: una stagione 2022/23 vissuta da protagonista, sia a livello individuale che di squadra (secondo posto dietro al Napoli), mentre quella 2023/24 vede i biancocelesti costretti al cambio in panchina tra lo stesso Sarri e il ritrovato Tudor. Alla fine sono 63 le presenze collezionate dal difensore tra Serie A, Coppa Italia, Champions, Europa e Conference League (con una rete all’attivo): ben 37 nella prima annata, 26 nella seconda e le ultime 2 nell’agosto 2024 prima di trasferirsi a Bologna.
Solo sfiorato l’esordio con la Nazionale maggiore, dopo 2 gettoni in Under 19 e 2 in Under 21: Casale rientra nel giro dei convocati di settembre 2023 (con Luciano Spalletti all’esordio nelle vesti di c.t.) in vista delle sfide contro Macedonia del Nord e Ucraina valide per le qualificazioni a Euro 2024, senza però debuttare ufficialmente.

CARATTERISTICHE TECNICHE E FISICHE – Nel suo percorso sino ad oggi, Casale ha probabilmente dato il meglio di sé alla corte di Tudor in quel di Verona: un contesto all’insegna di un calcio fisico, diretto e frenetico, fatto di grande intensità e pressing incessante, gli ha infatti permesso di esaltarsi. Stazza imponente (194 cm per 84 kg) unita a buon passo e discreta velocità: chissà che l’incontro con Vincenzo Italiano, allenatore che certamente non difetta in termini di coraggio, non possa aiutarlo a tornare a certi livelli.
In mezzo, l’avventura con Sarri alla Lazio: benissimo il primo anno, seppur inserito in un sistema di difesa a zona, meno convincente il secondo. Ma qui si rischia di uscire dal rettangolo verde perché tra le altre cose, nel corso della conferenza stampa di presentazione a Casteldebole, il ragazzo ha fatto riferimento a problemi personali e ambientali vissuti a Roma: la speranza è che adesso siano tutti definitivamente alle spalle.

IN CONCLUSIONE – L’arrivo di Casale al tramonto del mercato ha fatto pensare ad un acquisto secondario dentro l’elenco dei nomi trattati dal club felsineo. Certo, la possibilità di concludere positivamente l’operazione è arrivata solo a ridosso del gong, ma l’interesse concreto del BFC nei confronti del giocatore risale almeno ad inizio luglio. Cos’è cambiato dunque nel corso dell’estate? L’idea della Lazio: da non cedibile a trattabile e infine cedibile.
La formula, poi, rende l’operazione una sorta di win-win per il Bologna: calciatore con vari anni di Serie A alle spalle, mentalizzato e abituato a lavorare con l’onore e l’onere dell’impegno europeo, e obbligo di riscatto solo a fronte di un’altra qualificazione in Europa. Non è e forse non sarà mai Calafiori, in primis per caratteristiche, ma non si può proprio parlare di cattivo affare.

Riccardo Rimondi

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Foto: bolognafc.it