La finestra invernale di calciomercato aprirà i battenti lunedì 4 gennaio 2021, ma già da settimane i venti club di Serie A si stanno guardando attorno per farsi trovare pronti al momento del via ufficiale. Il Bologna, nello specifico, proverà a muoversi per inserire due innesti che possano effettivamente far compiere un salto di qualità alla squadra, accontentando così il tecnico Sinisa Mihajlovic. I ruoli coinvolti dovrebbero essere quello del difensore centrale e della prima punta, con l’obiettivo di rinforzare la spina dorsale della formazione, che nel contempo sta anche recuperando molti dei preziosi elementi persi per strada a causa degli infortuni.
Numerosi sono i giocatori in fase di valutazione da parte dell’area tecnica rossoblù, sia sul piano delle caratteristiche che su quello economico, ma una pista più calda delle altre non sembra ancora esserci. I nomi, partendo dalla retroguardia, vanno da Bosko Sutalo (20) dell’Atalanta a Juan Jesus (29) della Roma, passando soprattutto per Nicolas Nkoulou (30), in scadenza di contratto a giugno col Torino e in rotta con l’ambiente granata. E poi, per quanto concerne l’attacco, Pietro Pellegri (19) del Monaco, Roberto Inglese (29) del Parma, Ibrahima Niane (21) del Metz (che però rientrerà a marzo), Sam Lammers (23) e Roberto Piccoli (19) dell’Atalanta (il secondo attualmente in prestito allo Spezia), Patrick Cutrone (22) della Fiorentina (ma di proprietà del Wolverhampton) e il mai dimenticato Vladyslav Supryaga (20) della Dinamo Kiev.
Insomma, profili e operazioni differenti, ognuna con i suoi pro e i suoi contro. Solo una cosa è sicura: il Bologna non comprerà tanto per comprare, e in mancanza di opportunità d’acquisto realmente vantaggiose non è da escludere il ricorso alla formula del prestito, sgradita alla società e in particolare al d.s. Riccardo Bigon ma che in tempo di ristrettezze dovute al COVID potrebbe essere presa per una volta in considerazione. È il caso, ad esempio, degli atalantini Sutalo e Lammers, che la Dea preferirebbe mantenere sotto il suo controllo, e c’è un precedente positivo: Lyanco (23), ovviamente, che oggi è un rimpianto ma che nei sei mesi trascorsi sotto le Due Torri nel 2019 fece grandi cose e contribuì in maniera decisiva alla conquista del decimo posto finale.
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