Bonifazi: “Il Bologna un salto di qualità per la mia carriera, bello lavorare con Mihajlovic. Difesa a tre o a quattro non cambia molto, conta l’organizzazione”
Questo pomeriggio, presso il media center allestito al centro sportivo Pineta di Pinzolo, è andata in scena la presentazione ufficiale di Kevin Bonifazi, difensore che il Bologna ha acquistato a titolo definitivo dalla Spal. Il coriaceo centrale classe 1996, reduce da un’ottima stagione in prestito all’Udinese e già allenato da Sinisa Mihajlovic ai tempi del Torino (stagione 2017-2018), ha parlato così in conferenza stampa:
A Bologna con entusiasmo – «Questo è l’ambiente ideale per lavorare al meglio: lo staff è molto disponibile, c’è l’umiltà di ascoltare e grande apertura da parte di tutti, senza alcuna barriera. Per la mia carriera è una tappa importante, un salto di qualità. Per dire sì non c’era bisogno della telefonata di Mihajlovic, ma sicuramente mi ha fatto piacere riceverla».
Inserimento nel gruppo – «Conoscevo già Orsolini e De Silvestri, con cui ho condiviso rispettivamente un’esperienza in Nazionale Under 21 e una nel Torino. Con umiltà e rispetto mi inserirò nel gruppo giorno dopo giorno, come sto già facendo. Proprio De Silvestri al termine di Udinese-Bologna mi lanciò l’idea di venire qui, sottolineando tutti i pregi dell’ambiente rossoblù, e alla fine quell’ipotesi si è concretizzata».
Di nuovo con Mihajlovic – «Lo scenario attuale è ben diverso da quello di Torino. Anche allora, comunque, percepivo che il mister avrebbe voluto darmi un’occasione, ma a causa di vari infortuni non riuscii ad averla, poi lui venne esonerato. Mihajlovic è una persona chiara e diretta con cui è un piacere lavorare».
L’organizzazione prima del modulo – «Se è presente un’organizzazione di gioco ben definita e curata, non ci sono grandi differenze tra la difesa a tre e a quattro. Nel calcio moderno è fondamentale saper difendere anche a tutto campo, e la cosa mi piace. Certo, bisogna farlo con raziocinio, per non liberare troppo spazio agli avversari. Mihajlovic, a differenza di Gotti, preferisce difendersi attaccando: questo genera maggiori spazi e di conseguenza responsabilità, ma non sono affatto spaventato».
Un’esperienza importante – «Non sono rimasto deluso dall’Udinese: una volta terminata la stagione ho avuto contatti costanti con l’allenatore, che mi ha sempre ribadito la sua intenzione di trattenermi, poi per vari motivi la società non ha trovato l’accordo con la Spal. Rimane un bel ricordo ma adesso guardo al presente, non ho rimpianti ma solo tanta voglia di mettermi in gioco e dimostrare il mio valore».
Accoppiata arcigna – «Mi auguro che la coppia con Soumaoro possa essere affiatata e solida, e che possa dare garanzie alla squadra. Durante il ritiro avremo modo di conoscerci meglio e rafforzare il rapporto».
Difesa in cerca di un leader – «Rispetto a Soumaoro credo di essere avvantaggiato perché parlo la lingua, ma qui nessuno è il capo di nessuno e ci daremo tutti quanti una mano, comunque sono pronto a prendermi le mie responsabilità. In allenamento tendo a non parlare tanto, invece in partita con l’agonismo e l’adrenalina mi faccio sentire parecchio».
Telenovela Arnautovic – «L’unica cosa che posso dire a riguardo è che Arnautovic è un ottimo giocatore, sicuramente ci darebbe una grossa mano».
Riconoscenza verso Semplici – «Da parte sua ho subito percepito un amore calcistico, mi dava sempre consigli e mi garantiva la fiducia anche quando non la meritavo, dimostrando di tenere davvero tanto a me. Dopo la Spal le nostre strade si sono separate, ma il rapporto con lui non è mai cambiato. Riguardo al mio passaggio al Bologna non mi ha detto nulla, perché è una persona che preferisce i gesti alle parole, ma sono certo che col pensiero mi ha augurato il meglio».
Un passo per volta – «È presto per parlare di obiettivi, ma sicuramente tutto il club vuole migliorare sia come statistiche che come prestazioni. Poi sarà il percorso a dire quanto il Bologna è cresciuto rispetto allo scorso campionato».