De Leo: “Quanto fatto a Milano non basta, dobbiamo essere più concreti e tornare alla vittoria”. Kasius: “Mi sto adattando al calcio italiano, migliorando la fase difensiva”
Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal collaboratore tecnico rossoblù Emilio De Leo e dal terzino Denso Kasius alla vigilia di Bologna-Sampdoria, match valido per la 32^ giornata di Serie A 2021-2022 in programma domani alle 20:45.
De Leo: San Siro non basta – «Sicuramente dobbiamo dare continuità a quanto fatto a Milano. Non credo si sia trattato solo della reazione emotiva, i ragazzi si sono proprio calati con l’atteggiamento giusto dentro una gara difficile. Adesso bisogna continuare su quella scia, sapendo che non è abbastanza: siamo chiamati ad uno sforzo in più, a ritrovare concretezza e quella vittoria che manca da un po’ di tempo».
De Leo: il messaggio di Sinisa – «Mihajlovic ci ha detto di ritornare in campo con lo stesso spirito battagliero messo in mostra a San Siro, e soprattutto ci ha incitato per andare alla conquista dei tre punti. Domani non sarà facile, perché in questo momento tutte le squadre hanno degli obiettivi precisi, quindi dovremo dimostrare di avere più voglia di loro di vincerla».
De Leo: gruppo carico e quasi al completo – «Eccetto De Silvestri e Kingsley abbiamo recuperato tutti, anche Dominguez e Soriano stanno bene. Ne approfitto per fare un plauso all’intero gruppo, reduce da una settimana durissima: talvolta abbiamo dovuto addirittura frenare i ragazzi perché la carica agonistica era al massimo anche in allenamento, con duelli continui».
De Leo: guai a mollare – «Tutti noi vogliamo concludere bene la stagione, quindi una vittoria ci darebbe maggiore consapevolezza sul nostro valore, oltre ad imprimere un marchio alla stagione diventando un viatico per la prossima. Come detto dobbiamo assolutamente dare continuità a quanto fatto a Milano, giocando in maniera ancor più risoluta».
De Leo: mediana (ora) folta ma poco prolifica – «Da sempre la titolarità è un concetto che determina una categoria, ma questo tipo di pensiero non appartiene al mister, infatti non credo ci siano titolari inamovibili in questa squadra: gioca chi è più pronto e preparato. Avendo un calciatore offensivo in meno e, per il modo di giocare, un baricentro più basso, la capacità di ribaltare il fronte è diventata un’arma preziosa e dobbiamo utilizzarla meglio: ci stiamo lavorando, tenendo sempre a mente che in campo serve equilibrio».
De Leo: avanti col 3-5-2? – «Sul piano individuale abbiamo possibilità di scelta e dopo l’allenamento di oggi faremo le ultime valutazioni. In generale dipende tutto da quello che chiediamo ai giocatori. Per esempio: se a Svanberg chiediamo di diventare un trequartista aggiunto, cambia poco che lui di natura sia un centrocampista».
De Leo: Vignato senza un ruolo preciso – «Fin qui lo abbiamo utilizzato in diverse posizioni perché lo consideriamo un calciatore moderno, di qualità, che sa adattarsi bene anche grazie alla sua ottima condizione atletica. Nasce come un giocatore bravo tra le linee, ma credo che per un ragazzo di 21 anni arricchire il proprio bagaglio sia una strada importante. Lui la sta intraprendendo e noi gli restiamo accanto: è fondamentale che mantenga sempre la positività, perché ha davanti a sé un futuro roseo».
Kasius: fase di ambientamento – «Qui a Bologna mi trovo molto bene e il fatto di non giocare molto penso sia normale: è un periodo di adattamento al sistema di gioco, al campionato e alla lingua, devo solo avere pazienza e arriverà anche il mio momento. Finora la principale differenza che ho notato passando dal calcio olandese a quello italiano è la maggiore fisicità e velocità di quest’ultimo».
De Leo: caratteristiche della Samp – «Giampaolo è un allenatore che per quanto riguarda il gioco nello stretto, le combinazioni e la capacità di trovare l’uomo libero e di aggredire la profondità è un maestro, non devo certo dirlo io. Inoltre possono contare su due attaccanti abilissimi a sfilare e ad attaccarci la linea. Dunque ci troveremo di fronte una squadra con una precisa identità, ne siamo consapevoli e proprio per questo sappiamo anche come poterli mettere in difficoltà».
De Leo: Schouten di nuovo al top – «Jerdy è salito tantissimo di condizione nelle ultime gare, ci aiuta a ‘pulire’ i palloni ma è fondamentale anche nella fase di transizione negativa. È stato davvero importante averlo recuperato, perché è un giocatore di grande qualità: noi stiamo beneficiando delle sue caratteristiche e lui sta crescendo di partita in partita».
Kasius: focus sulla fase difensiva – «Qui si lavora molto di più sulla fase di posizionamento, e sotto questo aspetto sento che un po’ alla volta sto migliorando».
De Leo: Arnautovic più rifinitore che goleador – «Per un attaccante è molto importante la continuità, lui la stava trovando e poi c’è stato l’intoppo del COVID. Comunque credo che rientrare in Italia dopo tanti anni e andare in doppia cifra possa già essere un ottimo obiettivo per lui. Noi dobbiamo avere degli automatismi per far sì che siano gli altri ad attaccare la profondità, in modo da aiutare Marko, ma ci sono anche situazioni in cui è normale che sia lui ad attaccarla: continuiamo a lavorare in entrambi i casi per trovare equilibrio».
De Leo: giocare con leggerezza – «Credo che tra la fine del girone d’andata e l’inizio del ritorno ci siano stati degli intoppi, e in Italia non so quante squadre possano parlare di leggerezza quando non vengono i risultati. Di sicuro nei momenti in cui l’abbiamo trovata, senza badare troppo al risultato, siamo riusciti a mettere in luce le nostre qualità».
De Leo: ultime possibilità per mettersi in luce – «Ogni partita diventa un’occasione sia per i giocatori che per lo staff tecnico di dimostrarsi all’altezza del contesto in cui si sta lavorando. Ad ogni modo, in termini di valutazioni, penso che sia fondamentale aver lavorato bene durante tutto l’anno, non solo emergere nelle setto-otto partite finali di un campionato».
De Leo: ballottaggio Barrow-Orsolini – «Tutti i possibili ballottaggi sono aperti, non solo questo. Riccardo è un finalizzatore, abile nell’attaccare la profondità, Musa invece è più bravo a toccare palla e ad aprire il gioco: queste diverse caratteristiche sono per noi fondamentali perché utilizzabili in base alle caratteristiche degli avversari e ai momenti delle partite».
De Leo: al timone insieme a Tanjga – «Dormo meno la notte (sorride, ndr). Battute a parte, dal punto di vista degli orari e dell’organizzazione del lavoro non è cambiato nulla, ciò che è diverso sono le responsabilità, la capacità di tenere alta l’attenzione e l’equilibrio emotivo, cercando di portare sempre il messaggio del nostro allenatore pur mantenendo ognuno la propria personalità».